Diamanti, riaffiora la sauna del duca Baraldi-Gulinelli, scontro sulle mostre

L’accusa della dem: "Autori troppo legati a Sgarbi". E l’assessore: "Iniziative culturali di grande qualità"

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di Federico Di Bisceglie

Contenuti e contenitori. Quella di ieri, avrebbe dovuto essere una laconica commissione informativa su cantieri e programmazione culturale dei principali monumenti. In realtà, si punti ne sono usciti diversi. A partire dal più importante, quantomeno da punto di vista storico: durante i lavori al Palazzo dei Diamanti, è stata rinvenuta la sauna del duca. Manufatto che, come ha ben spiegato l’architetto del Comune Natascia Frasson, "sarà valorizzata e, al momento della riapertura (settembre 2022), resa fruibile per il pubblico anche attraverso la creazione di un percorso apposito". L’excursus che Frasson fa dei cantieri in corso è dettagliatissimo. Balzano all’occhio, per durata e poderosità, gli interventi previsti a Palazzo Massari e a Palazzo Prosperi. Per il primo, l’aggiudicazione dei lavori è prevista entro la fine dio quest’anno. La durata del cantiere non sarà meno di due anni. É dunque "ragionevole" per dirla come l’architetto comunale, pensare a una riapertura nel maggio del 2024. L’altro grande protagonista del maxi piano di ristrutturazioni è Palazzo Prosperi-Sacrati, per il quale sono stati previsti oltre sei milioni di euro di stanziamenti (tra Regione e Ministero). Ma lo strappo si consuma sulla programmazione culturale, più che sui cantieri che restituiranno alla città meraviglie senza tempo. L’assessore alla Cultura sciorina tutte le calendarizzazioni – a partire da una mostra che si preannuncia quantomeno originale – con opere realizzate dal frontaman dei Nomadi Augusto Daolio, che occuperà gli spazi della Palazzina Marfisa per tutto il perdio dell’estate 2022. L’inceppo è sulla proposta della mostra con le opere realizzate da Adelchi Riccardo Mantovani, in programma in Castello a partire dal 5 marzo del prossimo anno. "Si tratta di un autore che fa parte della corte di Vittorio Sgarbi", è l’attacco della consigliera dem Ilaria Baraldi. Un’accusa che trova fondamento anche nel paese di origine dell’artista: Ro Ferrarese. Coincidenze? Ad ogni modo le perplessità dell’esponente di opposizione permeano tutta l’offerta culturale esposta da Gulinelli. "Non è una questione di gusti – è la premessa di Baraldi – tuttavia, mi pare che nella calendarizzazione culturale che caratterizzerà la città nei prossimi mesi, l’assessore abbia declinato la sua delega alla Civiltà Ferrarese piuttosto che quella alla cultura in senso stretto". Posto che "sono amica e amo l’opera di Zanni". La domanda: "È con Adelchi Mantovani che Ferrara si renderà attrattiva durante la chiusura del palazzo dei Diamanti?". Insomma, la cifra del ’localismo’ perplime l’esponente di minoranza. L’assessore accoglie la provocazione. "Mi pare che le iniziative portate avanti anche nei mesi successivi al lockdown – così Gulinelli – abbiano riscosso molto successo. Sono sicuro che anche le proposte culturali future saranno accolte da turisti e ferraresi con lo stesso entusiasmo". Ora, non ci resta che aspettare.