Duomo Ferrara, don Zanella: "Impossibile riaprirlo a settembre"

L’intervento antisismico rivela grandi complessità: "Ogni colonna richiede un progetto a sè". E per il restauro partenza fra due anni

Lavori nel Duomo di Ferrara (foto Businesspress)

Lavori nel Duomo di Ferrara (foto Businesspress)

Ferrara, 21 maggio 2019 - Duomo riaperto a settembre? Pura utopia. Il cantiere di adeguamento antisismico, che da febbraio ha imposto la completa chiusura al culto e alla visita, si sta rivelando più complesso del previsto. E don Stefano Zanella, responsabile dell’Ufficio Tecnico Diocesano, mette cautelativamente le mani avanti: «I sondaggi alle prime due colonne, che hanno imposto anche l’utilizzo di uno speciale puntello per evitare rischi alla volta, quando si utilizzerà il martello pneumatico, evidenziano la necessità di analisi e studi più approfonditi».

Perciò non basteranno i 7-8 mesi inizialmente previsti, e sottotraccia c’è il timore che il termine slitti di molto: «Speriamo che la prosecuzione dei sondaggi sia rassicurante – prosegue don Zanella –, e nel caso malaugurato confidiamo di poter compartimentare il cantiere, in modo da consentire quanto meno l’ingresso ad alcune zone di culto».

Sul fronte dei costi, invece, non dovrebbero esserci brutte sorprese: la spesa per l’intervento, stimata in 900mila euro, non dovrebbe lievitare troppo. A meno che non si rendano necessari altri ‘puntelli’, ovvero gigantesche impalcature come quella già montata: ognuna infatti comporta un esborso di 70mila euro. Mettere mano a un bene delicato e complicato come il Duomo, si rivela sempre più opera titanica: in questo caso si tratta di spogliare ciascuna delle otto colonne portanti, ripristinarne la piena tenuta statica – con l’innesto di speciali barre in titanio –, e quindi tornare a rivestirle con gli ornamenti settecenteschi. Servirà dunque un anno? O forse più?

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E nel frattempo, occorre avviare il maxi restauro da 8 milioni di euro, finanziato dal Ministero dei Beni Culturali. Il ruolo di stazione appaltante è passato dalla Diocesi al Comune, proprio per accelerare le procedure e per garantire i precetti ministeriali; ma l’accelerazione di fatto non si vede, perché al momento si è ancora nella fase progettuale.

«Comune, Regione e Soprintendenza collaborano senza intoppi – garantisce don Zanella –, ma presumibilmente serviranno circa due anni, per avviare il primo cantiere». Che sarà con ogni probabilità quello del campanile; per la facciata, e in particolare il protiro, si annuncia un’attesa, se non biblica, quanto meno evangelica.