Enea, angelo del mare a 17 anni: "È importante aiutare gli altri"

E’ la sua seconda stagione al ’Dune beach’ agli Scacchi "I miei genitori sono contenti e approvano le mie scelte"

Enea Battocchio, 17 anni, ci crede veramente. Per lui salvare gli altri o quantomeno essere pronto ad aiutarli è un po’ come una missione. E’ la sua seconda stagione come bagnino sulla torretta del ‘Dune beach’, stabilimento balneare che si trova al lido degli Scacchi. Per diventarlo ha studiato, ha superato un esame, ha preso il brevetto. Non un compito così facile, visto che per avere l’agognata promozione bisogna passare sotto il severo esame della capitaneria di porto. "Per fare questo lavoro ci vuole fegato", dice con la sua voce di ragazzo dal cuore d’oro. Per il momento, e lui spera che continui così, non ha salvato ancora nessuno. "Ho aiutato qualche turista che annaspava tra le onde, sono intervenuto con il mio moscone. Si tratta di un mezzo ideale per il salvataggio in mare. Si avvicina rapidamente, è sicuro, puoi anche buttare l’ancora e in questo modo diventa un appiglio per chi magari rischia di affogare". Enea abita a Portomaggiore e frequenta il liceo scientifico Rita Levi Montalcini ad Argenta. "I miei genitori sono contenti, aiutare gli altri è un’ottima cosa – dice con orgoglio –. Sono assolutamente soddisfatto dei soldi che guadagno lavorando, ma se devo essere sincero quelli vengono dopo. Fare il bagnino, certo una bella responsabilità, mi piace molto. E a volte non capisco i miei coetanei che non ne vogliono sapere". Lui invece appena finisce la scuola è già pronto a fare la stagione. Il mare è diventato una passione, una seconda casa. "Conosco il mare, conosco i suoi pericoli – sottolinea –, ho avuto un maestro che mi insegnato ad amarlo, rispettarlo ed anche a temerlo". Dice ricordando le lezioni che gli ha dato Alex Bellotti durante il corso di formazione e a quelle che gli dà ora, spiegandogli dal vivo direttamente su una spiaggia che cosa significa fare questo lavoro. Enea faceva nuoto agonistico. Aveva ’maturato’ questa passione quando era ancora un bambino, nelle vasche di una piscina aveva spesso alzato le braccia al cielo in segno di vittoria tra una gara ed una medaglia appesa al collo. Ora è una sicurezza questo ragazzo che sembra avere la saggezza di un uomo mentre dall’alto della torretta tiene d’occhio i turisti, il mare e i suoi capricci. Fino a metà settembre. Quando gli ombrelloni si chiuderanno, si torna a scuola.

m. b.