Ermanno Ferro morto in moto nell'incidente ad Argenta

La gita su due ruote finisce in tragedia per il centauro, 59 anni che è piombato con la sua Honda contro gli amici che lo precedevano. Grave la moglie

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Argenta (Ferrara), 15 maggio 2022 - Una gita in moto, la bella giornata di sole, un gruppo di amici in sella che dal Veneto puntava su Brisighella. Ma lungo la strada li attendeva, destino amaro, la tragedia. Un motociclista di 59 anni è morto ieri schiantandosi lungo la strada provinciale 10, a Case Selvatiche località di Filo di Argenta. Ermanno Ferro, in sella alla sua Honda 500X con la moglie, è finito contro i motociclisti che lo precedevano nel serpentone formato da quattro mezzi, su ognuno dei quali viaggiava una coppia. Per lui non c’è stato niente da fare, l’urto con il selciato della strada è stato violentissimo. Ferro, di Loreo (paese in provincia di Rovigo), è morto mentre l’ambulanza correva per portarlo in ospedale.

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La moglie è stata portata al Mazzolani-Vandini, è in gravi condizioni ma non sembra essere in pericolo di vita. Sotto choc gli altri motociclisti che sono rimasti feriti e che – nel fragore delle lamiere che – hanno visto morire sotto i loro occhi il centauro in quella strada un po’ più alta rispetto alla campagna, che scorre lungo i campi di grano e il fosso. La dinamica, come si dice in questi casi con un’espressione fin troppo usata, è in corso d’accertamento. Ma già dai primi minuti gli uomini della polizia municipale di Argenta – comandata da Carlo Ciarlini, una vita con la divisa, alle redini del Corpo dell’Unione dei comuni Valli e Delizie – si sono resi conto di quello che era successo, una sequenza che suona assurda. Al termine della quale due province si trovano a piangere un’altra, l’ennesima vittima della strada. Era parito con la moglie da Loreo Ermanno Ferro per trascorrere una giornata che non doveva finire così.

Lo schianto nel tratto dove la provinciale 10 diventa via 8 Settembre 1944. Verrà chiarito un giorno cosa è andato storto in quei drammatici minuti. Fatto sta che i motociclisti hanno deciso, all’altezza di Villa Vittoria, alle porte di Filo, di fare una sosta nel piazzale ombreggiato della struttura socio ricreativa magari per dissetarsi e concedersi una sosta dopo i chilometri che avevano già percorso. Hanno girato a sinistra per immettersi nello slargo ma a quel punto Ermanno Ferro, che era l’ultimo del serpentone, è finito contro gli altri mezzi. Si è occupata dell’incidente Pamela Pamini, ispettore capo, anche lei come il suo comandante da anni nella polizia locale. Il magistrato non ha disposto il sequestro del mezzo né l’autopsia sul corpo del motociclista. Un’amara conferma che tutti i tasselli della tragica dinamica sono stati ricostruiti e combaciano. Lungo la strada le moto riverse, l’odore acre del carburante, un casco. I motociclisti che camminano a capo chino senza trovare un perché alla morte di un amico.