Ex Palaspecchi, al via gli espropri "Rigenerazione, accelerare i tempi"

Verso le ’Corti di Angelica’, via libera alla procedura per acquisire i terreni della società Ferrara 2007. L’atto si è reso necessario per sbloccare l’iter del bando Pinqua che ha ottenuto un finaziamento di 15 milioni

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di Federico Di Bisceglie

Sulla realizzazione del progetto di riqualificazione delle ’Corti di Angelica – finanziato con 15 milioni di euro grazie a un bando Pnrr nell’ambito del Pinqua – pende una spada di Damocle: la proprietà dei terreni su cui l’intervento deve essere eseguito. Ed è per questo che la Giunta ha deciso di avviare "la procedura espropriativa" al fine di arrivare al "conferimento al patrimonio pubblico delle aree e degli immobili, entro aprile 2024". Sì, perché i progetti realizzati nell’ambito del Piano di ripresa e resilienza devono essere rendicontati entro il 2026. Come mai si è arrivati all’esproprio di quei terreni, dell’ex Palaspecchi? Lo si legge nella delibera licenziata dalla Giunta nei giorni scorsi. "Dalla società Ferrara 2007, proprietaria dei terreni – si legge nella delibera – non è arrivata alcuna risposta". Neanche a fronte di una disponibilità, avanzata da Ferrara Social Housing di "valutare una soluzione congiunta circa la demolizione del ’fuori terra’ degli immobili che allora risultavano più problematici". Ma non è finita. Le aree e gli immobili interessati dal progetto, si legge nella delibera, "risultano ancora oggi gravati da ipoteche a favore della Banca Popolare di Bari e dell’Agenzia delle Entrate". Non solo. Dal Comune fanno sapere che la società Ferrara 2007 "ha un debito col Comune, di circa un milione e ottocentomila euro per Ici e Imu non pagata sin dal 2012". La delibera fa riferimento anche a una corposa fideiussione, oltre 6,8 milioni di euro, rilasciata dalla società Ferrara 2007, nel 2013. "Fideiussione – commenta il vicesindaco Nicola Lodi – che, se il Comune avesse riscosso anziché rinunciarvi nel 2017, oggi avrebbe portato nelle casse del Comune una liquidità che ci permetterebbe di portare a termine la riqualificazione dell’area, senza quasi dover accedere ai fondi che abbiamo ottenuto proprio grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza". Ma, al di la del battage politico, le indicazioni sulle tempistiche di realizzazione dell’operazione di rigenerazione urbana sono piuttosto stringenti. Ed è anche per questo che il Comune ha deciso di avviare la procedura di esproprio. "Per l’attuazione degli interventi di rigenerazione urbana funzionali al miglioramento delle condizioni di vita dei residenti nelle aree interessate al miglioramento della qualità del decoro urbano – si legge nel documento – risulta propedeutico e indispensabile acquisire da Ferrara 2007 (in liquidazione), le aree e gli immobili del comparto ’Ex direzionale pubblico di via Beethoven’". "Essendo state aggiunte alle risorse originariamente previste dallo Stato per i Pinqua ulteriori risorse europee a valere sul Pnrr – si legge nel documento della Giunta – sono state modificate alcune obbligazioni, tra cui i temi di realizzazione degli interventi ammessi a finanziamento".

Modifiche che "impongono la realizzazione e la fruibilità entro il 31 marzo 2026. Scadenza ben più ravvicinata rispetto a quella stabilita in fase di candidatura al bando Pinqua". Già, il termine iniziale di fine lavori era il 2033. Insomma la deadline non perdona, perciò occorre "fare affidamento – prosegue la delibera della giunta – sulla pronta disponibilità delle aree e degli immobili al fine di realizzare e rendere fruibili gli interventi finanziati entro il termine previsto dalla convenzione ’Piano nazionale di ripresa e resilienza’". L’esproprio stabilito dal Comune riguarderà anche "l’opera pubblica da destinare a parcheggio". Il tutto, per l’amministrazione, comporterà "un aggiornamento del Programma triennale delle opere pubbliche" e un intervento sul bilancio 2022-2024.