Si era accesa una flebile speranza per l’interessamento di due soggetti a rilevare il sito produttivo della Tollok di Masi Torello, tanto che la Regione aveva concesso un mese supplementare di tempo per proseguire la trattativa. A distanza di un mese, le parti si sono ritrovare in Regione, ma le speranze si sono vaporizzate alla prova dei fatti. Di conseguenza per i 58 lavoratori rimasti dei 77, si apre l’accesso alla cassa integrazione e lo spettro del licenziamento. La prossima settimana ci sarà un altro incontro in Regione, ma sarà soltanto per il disbrigo degli adempimenti tecnici. E’ caduta nel vuoto la proposta del sindaco di Masi Torello, Samuele Neri, per una proroga. Ricordiamo che l’accordo raggiunto in Regione dava tempo fino alla fine di febbraio per subentrare al costo simbolico di un solo euro, prima che la cassa integrazione partisse. Il mese supplementare è servito per completare alcune commesse. Ieri pomeriggio la doccia fredda: le parti si sono ritrovati attorno a un tavolo, i rappresentanti dell’azienda hanno comunicato che otto dipendenti saranno collocati in altri stabilimenti del gruppo della multinazionale statunitense. Si chiude un’epoca a Masi per l’industria manifatturiera e si apre un problema sociale per i lavoratori, per i quali scatterà il licenziamento. La sorte degli operai dell’azienda metalmeccanica aveva innescato una reazione delle istituzioni, comprese quelle ecclesiastiche. Il vescovo Perego aveva celebrato nella chiesa parrocchiale una messa di suffragio per i lavoratori, spendendo parole cariche di significato, citando San Paolo: "Ognuno ha bisogno dell’altro. Quando viene meno la solidarietà emergono gli egoismi, gli interessi personali. E quando questo avviene in un corpo che è un’azienda non conta più il lavoro, la dignità della persona del lavoratore, la condivisione, in una parola la solidarietà, ma solo il profitto, gli utili, gli interessi aziendali: si dimenticano le persone. E così un’azienda muore. Ma può morire anche una comunità se al primo posto ci sono gli interessi dei singoli".
Franco Vanini