
Joe Tacopina in Curva prima del grande strappo con. tifosi e città. Nel tondo Fabbri
"Chi ha tradito la città non può continuare a rappresentarne i colori". E ancora: "Sia chiaro a questa proprietà e alle future: l’identità di Ferrara non è in vendita". Tuona, il sindaco Alan Fabbri. E lo fa replicando al comunicato inviato dall’America da Joe Tacopina, colpevole di aver spento un sogno, dichiarando "con grande leggerezza di non aver provveduto al pagamento necessario per l’iscrizione della Spal in C". Ovunque, tra città e provincia, non si parla d’altro, i post sui social non si contano, lo scoramento, ma soprattutto la rabbia verso questo proprietà esonda. "È assurdo – chiosa Fabbri – scaricare la colpa sul clima cittadino, sui tifosi, su chi ha fatto grandi sacrifici per non lasciare mai sola la squadra. Questo rapporto non può più essere ricucito. Anche se la proprietà rivendica di aver investito molte risorse, ciò non significa che le abbia spese nel modo più corretto". A giudicare dai risultati, "direi proprio di no", con una retrocessioni dalla B e una salvezza in C all’ultima giornata. "E questo non può essere addebitato a nessun altro se non alla proprietà stessa".
Altro tema, "ciò che più mi ha innervosito", è il messaggio che, sottolinea Fabbri, "ho potuto cogliere nel comunicato di sabato". Chi pensa "di tenere la Spal in ostaggio, presto capirà che si sbaglia". Le stoccate contro Tacopina non si fermano, il suo "è un comportamento inaccettabile, ingeneroso, intollerabile". In Comune, con l’assessore Francesco Carità, sono iniziate le manovre per costruire "una ripartenza dal basso", con una nuova società e squadra, "nel pieno rispetto delle normative Figc". Il nostro territorio, ricorda il sindaco, "lo conosco bene: sappiamo come ripartire". Chiaro il riferimento al terremoto 2012, al coraggio e alla forza di ricostruire, da Ferrara fino a Cento, Vigarano, Bondeno. Nelle ultime ore stanno arrivando "grandi risposte da tanti interlocutori": imprenditori e realtà pronte a ripartire insieme con "un progetto serio e trasparente, per riportare la Spal nel panorama del calcio italiano, dove merita di essere e restare". E a proposito della Figc, da piazza Municipale è già partita la chiara volontà "della città di procedere in autonomia con un nuovo progetto e ribadito – soprattutto – che la Spal della precedente proprietà non rappresenta più Ferrara". Gli avvocati sono già al lavoro, oggi verrà avviata ogni verifica "sui diritti legati alla gestione dello stadio e sugli altri beni comunali attualmente nella disponibilità della società". Tra i tasti dolenti, Fabbri non dimentica "la comunicazione ricevuta dalle famiglie e dai ragazzi del settore giovanile – ieri la squadra di Schiavon è arrivata in finale sventolando con orgoglio lo striscione ’risorgeremo’, ndr – : un messaggio che di fatto preannuncia lo smantellamento anche di un patrimonio sportivo e umano". A tutti loro "va la nostra vicinanza e l’impegno a far sì che nel nuovo progetto il vivaio torni ad essere un punto centrale, perché è dai giovani che deve ripartire il futuro della Spal".
Nicola Bianchi