
Nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il Cadf La Fabbrica dell’Acqua che, gestisce il servizio idrico integrato nel territorio di Codigoro, Comacchio, Copparo, Fiscaglia, Goro, Jolanda di Savoia, Lagosanto, Mesola, Ostellato, Riva del Po e Tresignana, propone un impianto innovativo per la diminuzione dei fanghi di depurazione all’avanguardia, in grado di diminuire per essiccazione la quantità di fanghi prodotti, nel processo di depurazione delle acque reflue dell’80%. L’approvazione del progetto dovrebbe avvenire entro giugno, per poter iniziare i lavori nel secondo semestre del prossimo anno e terminarli entro fine marzo 2025.
L’impianto maggiormente coinvolto nell’attuazione del progetto sarà il depuratore di Comacchio, che dalle attuali 3.000 tonnellate all’anno arriverà a produrre sole 830 tonnellate di fanghi, mentre i rimanenti depuratori Cadf ridurranno la produzione complessiva a 690 tonnellate all’anno, con una diminuzione dell’82%. La fonte energetica utilizzata proverrà esclusivamente da fonti rinnovabili quali, il biogas prodotto dal digestore anaerobico situato all’interno del depuratore stesso, i pannelli solari posti sul tetto dello stabile e l’energia elettrica di rete certificata rinnovabile. Il totale dell’intervento avrà un costo di 5.700.000 euro dei quali 5.280.000 finanziabili a fondo perduto con il Pnrr. Nello specifico, il progetto comprenderà la costruzione di un impianto di essiccazione modulare dei fanghi prodotti nel sub-ambito Cadf, di potenzialità in ingresso pari a 6.000 tonnellate all’anno. I fanghi liquidi, prodotti dai 43 impianti minori, confluiranno presso i tre depuratori principali di Codigoro, Comacchio e Copparo e saranno sottoposti a stabilizzazione e disidratazione dal 2% al 25%. Dai due depuratori di Codigoro e Copparo il fango sarà trasportato al depuratore di Comacchio per il trattamento di essiccazione dal 25% al 85-90%.
Nel rispetto del principio dell’applicazione di procedure e attività che non arrechino un danno significativo all’ambiente, una parte dell’energia elettrica necessaria sarà ottenuta dai cascami di biogas provenienti dal digestore anaerobico, considerato che l’intera energia elettrica acquistata da Cadf proviene da fonte rinnovabile. Inoltre, Cadf provvederà tra il 2022 e il 2023 ad acquisire titoli per 5.000 tanno di CO2, con attività di forestazione e manutenzione del patrimonio boschivo, divenendo "carbon free". Si tratta di un impianto innovativo. L’essiccatore è modulare, da 2 a 12 moduli da 3.000 tonnellate annue ognuno, aspetto molto utile in caso di futuri aumenti di produttività.
Claudio Castagnoli