Festa indipendenza Nigeria al Gad Ferrara, l'ambasciatore: "Basta rovinarci l'immagine"

Al Grattacielo, la stilettata del diplomatico ai connazionali. Stretta di mano con il vice sindaco leghista

Nicola Lodi, vice sindaco della Lega saluta l'ambasciatore nigeriano (foto Businesspress)

Nicola Lodi, vice sindaco della Lega saluta l'ambasciatore nigeriano (foto Businesspress)

Ferrara, 13 ottobre 2019 - Potevae doveva andare meglio. La festa nigeriana organizzata ieri pomeriggio per il 59esimo anniversario del giorno dell’indipendenza ha raccolto nei giardini del Grattacielo solo una settantina di cittadini africani. Pochi, anche a detta dello stesso ambasciatore nigeriano Yusuf Jonga Hinna, intervenuto con un saluto: «Tra città e provincia di Ferrara siamo in circa 2.100 – ha sottolineato – e sono sorpreso di vedere qui poca gente. Sarebbe stato importante che fossimo presenti in tanti, per dare un segnale concreto del fatto che noi stessi, in primis , vogliamo risolvere i problemi che esistono in questa città». Una sorta di tirata d’orecchi agli assenti in una giornata, a suo modo, storica per la comunità nigeriana ferrarese: è stato infatti il primo anno che la tradizionale festa dell’indipendenza si è svolta in uno spazio aperto. «Il senso di questo momento – ha proseguito l’ambasciatore – è quello di unirci ai ferraresi ed estendere i rapporti con la cittadinanza. Noi vogliamo collaborare per migliorare i rapporti. Dobbiamo lavorare duro, affinché quelle poche persone che delinquono non rovinino la nostra immagine: la Nigeria è un Paese che da sempre si impegna per garantire la pace».  

In tal senso, parole distensive sono arrivate anche nei confronti del vice sindaco Nicola Lodi, presente alla manifestazione. Lo stesso amministratore, anche in qualità di assessore alla Sicurezza, ha delineato l’intesa avuta venerdì con lo stesso Hinna. «Abbiamo stretto un patto verbale – ha sintetizzato Lodi – nel quale noi ci impegniamo a riconoscere la parte buona della comunità nigeriana, ma al tempo stesso anche chi non ne fa parte. La legalità deve essere il primo punto: serviranno impegno e sacrificio, ma le nostre azioni saranno mirate a salvaguardare, come ho detto, la parte buona di tutti i nigeriani. Ferrara può offrire tanto e tanto ha già offerto, ma serve che la porzione sana di questa comunità agisca affinché non prevalga quella di chi non vuole integrarsi».

E il riferimento, inevitabilmente, è al quartiere Gad e ai giardini del Grattacielo, che lo stesso Lodi vorrebbe al più presto ripopolati solo da bambini gioiosi. Uno spazio che ieri pomeriggio, intorno all’ora di pranzo, ha visto come detto una settantina di persone riunirsi per ascoltare le parole dei politici, ballare al ritmo delle musiche africane e passare qualche momento di spensieratezza davanti ad un piatto tipico nigeriano. «Invito l’ambasciatore Hinna – ha concluso il vicesindaco – a tornare qui fra qualche anno, per vedere dal vivo i miglioramenti che ci saranno stati. Nel frattempo, terremo aggiornati i rapporti con lui, perché vi sono questioni urgenti da risolvere su cui non si può certo temporeggiare».  

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