Fiera, gli imputati chiedono di essere ascoltati

Nell’udienza di ieri (che era già stata rinviata il 29 marzo scorso), alcuni legali hanno depositato memorie difensive e consulenze

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di Cristina Rufini

Si infittisce la trama delle indagini sulla maxi inchiesta che ruota attorno alle presunte mazzette pagate per aggiudicarsi l’esclusiva delle forniture per gli allestimenti nella struttura dell’Ente Fiera di Ferrara. Nel corso dell’udienza di ieri, davanti al giudice dell’udienza preliminare Carlo Negri, quattro dei cinque imputati di reati che vanno a vario titolo dalla concussione al peculato, ma anche violazione dei pubblici sigilli, hanno chiesto di essere ascoltati dal giudice. Interrogatori che si terranno nell’udienza già fissata al 21 ottobre prossimo.

Gli imputati per i quali il pm Ciro Alberto Savino ha chiesto il rinvio a giudizio sono Nicola Zanardi (ex presidente di Ferrara Fiere, assistito dall’avvocato Marco Linguerri), Filippo Parisini (ex presidente dimissionario dopo la notizia dell’inchiesta, difeso dall’avvocato Claudio Maruzzi), Pietro Scavuzzo (imprenditore nel settore degli allestimenti di stand, ex collaboratore di giustizia e ‘grande accusatore’ della vicenda, assistito dall’avvocato Elisabetta Marchetti), Angelo Rollo (amministratore di Webland 2000, società che stampava i biglietti di ingresso della Fiera, assistito dall’avvocato Simone Bianchi) e Giorgina Arlotti (ex direttrice dell’ente Fiera, assistita dall’avvocato Marco Linguerri). Nell’udienza di ieri, già un rinvio della prima fissata davanti al gup Negri il 29 marzo scorso, alcuni dei legali hanno depositato memorie difensive e consulenze. In particolare l’avvocato Bianchi, per Rollo, un approfondimento informatico.

Mentre l’avvocato Linguerri ha consegnato una consulenza amministrativa per valutare se il suo assistito Zanardi, all’epoca dei fatti presidente dell’Ente Fiera, potesse o meno essere ritenuto incaricato di un pubblico servizio. Nessuno al momento ha anticipato richieste di riti alternativi, ma l’istanza può essere fatta al termine dell’udienza preliminare. Probabile che la maggior parte lo chieda, ma lo sapremo soltanto il 21 ottobre prossimo. Le accuse. Le più pesanti di cui gli imputati sono chiamati a rispondere sono relative al presunto ‘sistema’ denunciato da Scavuzzo nel momento in cui, a suo dire, sarebbe stato estromesso dai giochi a causa della sua difficoltà nel corrispondere la quota che gli garantiva l’esclusiva negli appalti per gli allestimenti nel complesso di via della Fiera. Stando alle contestazioni, Zanardi e Parisini (nel biennio 20132014 il primo, nel 2016 il secondo) avrebbero minacciato l’imprenditore di togliergli le future commissioni se non avesse consegnato il 20% degli incassi realizzati in Fiera dalla sua azienda.

Le successive contestazioni riguardano invece un presunto meccanismo messo in piedi per intascarsi parte dei ricavi dei bar, dei biglietti di ingresso e del parcheggio. Per quanto riguarda i bar, secondo procura e guardia di finanza, alcuni degli indagati avrebbero creato (a vario titolo) una contabilità parallela, al fine di tenersi parte dell’incasso. Discorso analogo per i biglietti di ingresso. In questo caso, secondo gli inquirenti, avrebbero trattenuto una parte dei ricavi attraverso una doppia emissione di tagliandi.