Fisioterapia in tutti i luoghi di vita: "La Regione convochi un tavolo"

La richiesta di Manigrasso, presidente dell’Ordine di Bologna e Ferrara, in occasione della Giornata mondiale. Convegno a Palazzo D’Accursio con professionisti, cittadini e rappresentanti dell’associazionismo e del volontariato.

Fisioterapia in tutti i luoghi di vita: "La Regione convochi un tavolo"

Fisioterapia in tutti i luoghi di vita: "La Regione convochi un tavolo"

Cappella Farnese di Palazzo D’Accursio a Bologna gremita, sabato scorso, in occasione della giornata mondiale della fisioterapia, per il convegno ’La fisioterapia in tutti i luoghi di vita: competenze, esperienze e prospettive in Emilia Romagna’, organizzato dagli Ordini dei fisioterapisti di Bologna e Ferrara, Parma e Piacenza, di Modena e Reggio e di Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini, in collaborazione con la sezione territoriale emiliano-romagnola di Aifi (Associazione italiana fisioterapisti). Davanti a una folta platea di professionisti, cittadini e rappresentanti del mondo dell’associazionismo e del volontariato, ha aperto i lavori Vincenzo Manigrasso (presidente Ordine Bologna-Ferrara): "In Italia più di 27 milioni di persone necessitano di interventi di riabilitazione. La Fisioterapia, in particolare nelle persone anziane e nelle persone con malattie croniche, rappresenta un bisogno emergente il cui soddisfacimento non dovrebbe essere affidato alla disponibilità economica del singolo ma costituire uno degli obiettivi prioritari di un servizio sanitario pubblico universalistico qual è il nostro". Le relazioni, presentate nella prima sessione del convegno - presieduta da Valentina Fabbri, vicepresidente dell’Ordine della Romagna, Claudia Pavarelli, presidente di OFI Modena e Reggio ed Enrica Oddi, presidente di OFI Parma e Piacenza- hanno messo in luce le molteplici esperienze e le innovazioni di cui sono portatori i fisioterapisti nei diversi luoghi di vita e nei diversi ambiti di attività, dalla casa all’ospedale, dalla famiglia al carcere. Tutte situazioni in cui emergono con chiarezza le possibili risposte ai bisogni di salute delle persone assistite ma al contempo il fatto che, troppo spesso, tali risposte non sono fruibili in maniera omogenea in tutto il territorio regionale. Questo il dato emerso anche dal dibattito su ’Territorializzare la salute: la domanda di riabilitazione e il ruolo dei Fisioterapisti nell’assistenza di prossimità’ che ha caratterizzato la seconda parte dei lavori coinvolgendo Rossana Di Renzo, coordinatore regionale delle Associazioni malati cronici e malattie rare; Anna Fiorenza, presidente Aism di Bologna; Fabrizio Bucchi, presidente dell’Associazione Iniziativa Parkinsoniani; Fabia Franchi, responsabile settore assistenza territoriale per la Regione; Roberta Toschi, presidente della V commissione consiliare del Comune di Bologna e i dirigenti di area riabilitativa Emanuela Azzoni Ausl Bologna, Laura Bellini Ausl Ferrara, Domenico D’Erasmo Ausl Romagna, Jacopo Rancati Ausl Reggio e Vincenzo Manigrasso. Tutti hanno sottolineato la necessità di migliorare i servizi, di porre maggiore attenzione alla comunicazione tra sanitari e pazienti, di facilitare l’accesso alle cure, di evitare che i percorsi terapeutici e assistenziali siano soggetti a interruzioni per la mancanza di collegamento tra le diverse strutture. "Alla Regione - ha affermato Manigrasso - chiediamo di farsi promotrice di un tavolo congiunto che porti alla rapida istituzionalizzazione della figura del fisioterapista di comunità oggi presente in poche realtà che può essere la figura chiave di raccordo tra paziente, care giver e servizi che miri a identificare e adottare le migliori strategie per la prevenzione, la valutazione, il recupero, l’abilitazione e la palliazione delle malattie croniche e neurodegenerative".