Focolaio alla Quisisana: cinque pazienti portati in ospedale

In isolamento un medico e due operatori sanitari, tutti asintomatici: adottate le misure di sicurezza nella clinica privata

Tre pazienti sono stati portati a Cona, due ricoverati invece a Cento e al Delta

Tre pazienti sono stati portati a Cona, due ricoverati invece a Cento e al Delta

Ferrara, 4 dicembre 2020 - Focolaio di Covid alla Quisisana. E’ l’Azienda Usl a cpmunicare che ieri sono stati notificati al Dipartimento di Sanità Pubblica cinque pazienti positivi del reparto Geriatria e Lungodegenza della casa di cura di corso Giovecca: pazienti che non presentavano una sintomatologia clinica riconducibile al Covid, ma la cui positività è emersa durante i controlli periodici programmati che vengono effettuati ai degenti ed ai ricoverati per altre patologie (negativi al Covid all’ingresso in reparto). Sono scattate subito le misure di contenimento del focolaio: tutti i pazienti sono stati subito trasferiti agli ospedali di Cento e del Delta (nei reparti lungodegenza Covid), che hanno accolto i primi due pazienti, e al Pronto Soccorso di Cona, dove sono stati accolti gli altri tre pazienti. La direzione sanitaria della Quisisana ha immediatamente messo in atto tutte le procedure di sicurezza per isolare i degenti negativi al Covid e sanificare le aree coinvolte. Le visite dei familiari ai degenti erano già regolamentate da elevati standard di sicurezza che prevedevano accessi solo in particolare situazioni di fragilità e con dispositivi di protezione idonei. La clinica privata ha avviato inoltre un ulteriore screening su tutto il personale di assistenza: è stato identificato un medico positivo asintomatico, già in isolamento domiciliare fiduciario. Due dipendenti positivi asintomatici erano già in isolamento domiciliare fiduciario in quanto intercettati grazie ai periodici screening di controllo attuati dalla struttura su tutto il personale. Attenzione massima, dunque, per scongiurare il ripetersi di quanto avvenuto, in ottobre, in tre strutture per anziani della città (Santa Chiara, Residenza Caterina e Cra Ripagrande) nelle quali i focolai, a detta del dirigente dell’Azienda Usl Franco Romagnoni, sono fortunatamente ora "in fase di spegnimento". Più calda, al momento, la situazione del Residence Service di via Pomposa, dove da parte dei gestori della struttura (Cidas) e dell’Azienda Usl sono in corso tutte le misure per il contenimento del contagio. Al proposito, il bollettino quotidiano registra nelle ultime ventiquattro ore altri 104 di positività, 74 dei quali di persone asintomatiche. I ricoveri all’ospedale di Cona sono sette (comprendenti anche i pazienti trasferiti dalla Quisisana), nessuno dei quali però in terapia intensiva. Si segnala purtroppo un decesso, quello di una donna di 73 anni, della città, che era ospite sino al 24 ottobre, giorno del ricovero a Cona, della Residenza Malacarne. Nuovamente in aumento poi il numero degli operatori dell’Azienda Usl positivi al Covid: erano scesi a meno di quaranta nei giorni scorsi, ora i casi accertati – a seguito dello screening sistematico fatto scattare, ormai da settimane, dalla direttrice generale Monica Calamai – sono saliti a 52 (contro i 36 dell’Azienda Ospedaliera Universitaria). A proposito di screening, da lunedì partirà anche a Ferrara – in contemporanea con Bologna – un nuovo sistema di comunicazione dei referti dei tamponi. L’esito, sia positivo che negativo, sarà trasmesso via Sms (con le sole iniziali del soggetto); e questo, come nelle altre province in cui è stato già introdotto, dovrebbe garantire un più efficace e rapido tracciamento dei contatti. Primo presupposto per evitate il propagarsi del virus. Il tutto, in attesa che venga autorizzato e arrivi il vaccino anti Covid. Anche ieri si è svolta una riunione a livello regionale, per programmare questa fondamentale misura di prevenzione. In linea di massima, le dosi del vaccino Pfizer – il primo che entrerà in circolazione – dovrebbero arrivare nel Ferrarese a metà gennaio. E come annunciato nella Conferenza sociosanitaria, sarà stoccato nel reparto di Ematologia dell’ospedale di Cona e in quello del Delta a Lagosanto. Primi a essere vaccinati, saranno gli operatori sanitari e sociosanitari, seguiti dai cosiddetti soggetti fragili (ovvero gli anziani ospiti delle strutture protette, e altre categorie di cittadini a rischio). Sia l’Azienda Usl che l’Azienda Ospedaliera Universitaria hanno già ordinato gli speciali congelatori necessari a conservare il vaccino, che deve essere tenuto a -75/80 gradi sino a sei ore prima della somminstrazione. A Cona peraltro esiste già un freezer adatto, che va solo tarato alle specifiche richieste.