Franceschini: "Era come il mio secondo padre"

"Ci lascia un pezzo di storia delle città, un protagonista di tante vicende della politica dello sport", esordisce Dario Franceschini. "Per me un dolore personale perché è sempre stato fortissimo il legame con Luciano sin da ragazzo, quando le distanze tra Dc e Pci avrebbero invece dovuto tenerci lontani – prosegue il ministro della Cultura –. Poi anche i percorsi politici si sono incontrati e quando, nel 2009, fui eletto segretario nazionale del Pd, il primo giorno tornai a Ferrara e prima di giurare sulla Costituzione di mio padre davanti al Castello, mi fermai a casa di Fosca e Luciano: non potevo non festeggiare con i miei secondi genitori". Testimonianza tra le tante che danno le dimensioni del cordoglio. "Ci mancherà – dice Paolo Calvano, assessore regionale Pd –. Ci mancherà, e ci mancheranno i suoi racconti dai quali trasparivano con forza i suoi valori e la sua attenzione verso il prossimo. Mi accompagneranno molte sue riflessioni e quella musica, altra sua grande passione, che potrò riascoltare dai Cd che mi ha donato". Poi Alessandro Talmelli, segretario comunale Pd: "Luciano poteva raccontare con estrema lucidità la Storia, perché l’aveva vissuta attivamente". Notizia dolorosa anche per il sindaco Alan Fabbri: "Luciano Bratti era innanzitutto una persona perbene, un padre e un marito che ha amato Ferrara e che ha condotto battaglie in prima linea per ciò in cui credeva. Mi unisco al dolore della famiglia e dei cari. Un pensiero particolare ad Alessandro, a cui mi legano anni di proficua collaborazione nell’interesse del territorio e oltre ogni steccato politico". Commosso, a nome di tutto il mondo sportivo, il saluto di Luciana Pareschi, altra storica esponente del Coni: "Ciao Luci. Vedrai che presto molti di noi ti verranno a trovare e ti immagino seduto di fronte a spiegarci il perché di questa caduta di valori in politica, nello sport, in soggetti che dovrebbero essere i primi a lottare per trasmetterli".

s. l.