"Una vita con mio fratello: ora il Po ci divide"

Eridano, 86 anni, abita a Pontelagoscuro e da marzo non vede Roberto, 84 anni, di Occhiobello: "Mi manca, ma rispetto la legge"

Eridano Battaglioli al confine sul Po, tra Emilia e Veneto, mostra la foto col fratello

Eridano Battaglioli al confine sul Po, tra Emilia e Veneto, mostra la foto col fratello

Ferrara, 10 maggio 2020 - Dopo una vita passata uno affianco all’altro, Eridano e Roberto non possono più vedersi. Colpa dell’emergenza legata al coronavirus e delle conseguenti restrizioni. E così, a 86 anni il primo e 84 il secondo, i due fratelli vivono da ormai un paio di mesi lontani. O meglio, nemmeno così tanto: una manciata di chilometri, in cui però è presente il famigerato confine regionale. Eridano Battaglioli, 86 anni, è residente a Pontelagoscuro. Il fratello Roberto, due anni più giovane, abita a Occhiobello. A dividerli, come detto, il Grande Fiume e una norma burocratica sacrosanta, ma che si porta con sé storie incredibili come questa.

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"Prima eravamo tre fratelli – racconta Eridano –, ora siamo rimasti in due. Era mia abitudine andare a trovare Roberto tutte le settimane e ci andavo anche con mio nipote Gabriele. Ora non posso più. È un momento difficile, ma non voglio infrangere la legge". Tra i due fratelli, infatti, Eridano è quello più attivo: "Io ogni mattina vado a comprare il pane e il giornale – confessa – e se fosse possibile andrei anche a Occhiobello, ma non si può". Ma non è tutto. Perché al di là del Po, Eridano non ha solamente il fratello, ma anche tre nipoti. E da metà marzo, anche con loro, sono finiti i contatti. Ad avvicinarli, ovviamente, ci sarebbe la tecnologia. Ma a più di ottant’anni non è facile imparare ad usare gli strumenti digitali di ultima generazione. E così l’unico mezzo di comunicazione utile è la cornetta del telefono: "Ma quali videochiamate – scherza Eridano –, l’unico modo tramite cui sento mio fratello è una normale chiamata. In quei minuti capiamo come stiamo, e fortunatamente al momento entrambi non abbiamo grossi problemi, e poi fine". Per Roberto, la quarantena obbligatoria passa forse in maniera leggermente migliore rispetto al fratello: lui, infatti, ad Occhiobello possiede un terreno e, insieme alla moglie, accudisce numerosi cani e gatti.

Per Eridano, invece, il tempo trascorre in modo decisamente più lento. "Io sono attivo – incalza –, mi voglio muovere. Giorni fa ho chiesto anche ad un amico di famiglia se era possibile andare al mare; da quanto ho capito al momento è possibile raggiungere i Lidi, ma non andare in spiaggia. Per me è un vero peccato". Già, perché Eridano ha due grandi passioni: la fotografia e la scrittura. E la prima, evidentemente, è in una fase di stallo: "Mi piace immortalare la natura – precisa – e questo è un periodo magico, con lo sbocciare della primavera. Purtroppo il dover stare in casa mi ha privato di tanti paesaggi". Poi c’è la scrittura, la poesia in particolare. Eridano Battaglioli ci lavora ogni giorno, tant’è che ha già pubblicato la bellezza di venticinque volumi: "Ma non sono vere poesie – ammonisce –. A me piace definirli pensieri". L’ultimo l’ha messo nero su bianco proprio pensando al fratello che, paradossalmente, è vicino ma lontano allo stesso tempo. Un modo come un altro per attendere che il premier Conte o il presidente della Regione Emilia Romagna Bonaccini aprano quel maledetto confine regionale. "Poi – conclude speranzoso Eridano – la pr ima cosa che faremo sarà una bella cena tutti insieme. Tutta la famiglia raccolta attorno ad un tavolo, come è stato fino a qualche mese fa". Perché anche a 84 anni è doveroso sognare un futuro migliore.