La Finanza scopre otto furbetti degli affitti a Ferrara

Le famiglie percepivano indebitamente il bonus locazione. Nei guai anche un imprenditore: aveva dichiarato danni non riscontrati

La Finanza scopre otto furbetti degli affitti

La Finanza scopre otto furbetti degli affitti

Ferrara, 21 febbraio 2021 - Non si spengono i riflettori della Guardia di finanza di Ferrara su contributi o finanziamenti pubblici che da mesi oramai vengono erogati dallo Stato per aiutare famiglie e imprese ad affrontare i devastanti danni economici causati dalla pandemia. Le Fiamme Gialle si sono concentrate di nuovo sui ’bonus locazione’, cioè i contributi per aiutare le famiglie a pagare i canoni di affitto. Per ottenerli, però, servono dei requisiti ben precisi che i furbetti scoperti dai finanzieri non avevano. Due operazione distinte che hanno portato alla scoperta di soldi percepiti indebitamente per un totale di 15mila euro.  

Nuclei familiari. I militari della Tenenza di Comacchio, dopo avere esaminato una cinquantina di posizioni di nuclei familiari che avevano percepito il bonus locazione concesso dallo Stato che però viene erogato dall’Azienda case Emilia-Romagna, hanno scoperto che otto famiglie non avevano i requisiti per ottenerlo, in quanto già beneficiavano del reddito di cittadinanza, la cui erogazione preclude la possibilità di ottenere contemporaneamente anche il bonus affitti. In sostanza chi già percepisce il reddito di cittadinanza non è nelle condizioni di beneficiare di questo tipo di aiuti che è riservato ai nuclei familiari che a causa della pandemia si sono trovati ad affrontare una situazione economica drasticamente peggiore, tale da non permettere più di sostenere il pagamento dell’affitto. Complessivamente la cifra che non doveva essere erogata è di novemila euro.  

Imprese. Un altro tipo di aiuto dello Stato riguarda i finanziamenti alle imprese garantiti al cento per cento proprio dallo Stato, che sono stati concessi nel corso dei mesi con vari decreti, per permettere alle imprese di far fronte alla riduzione delle entrate per le chiusure subite a seguito dei lockdown. Fra le decine di posizioni che sono state passate al setaccio, i militari delle Fiamme Gialle hanno scoperto che un imprenditore di Portomaggiore aveva chiesto e ottenuto uno di questi finanziamenti per la cifra settemila euro. Ma non ne aveva diritto, considerando che aveva fatto istanza innanzitutto presentando documentazione falsa per attestare i danni subiti a causa delle restrizioni. Non solo.

Dopo aver percepito il contributo aveva cessato la propria attività per impiegare la somma percepita per scopi diversi da quelli imprenditoriali. Per questo, quindi, non c’è stata soltanto la revoca del contributo concesso a suo tempo, ma anche la denuncia alla Procura della Repubblica per i reati di falso (per le attestazioni non veritiere) e di truffa aggravata ai danni dello Stato . "I controlli eseguiti, in un periodo caratterizzato da una diffusa richiesta di sussidi pubblici per sopperire alle difficoltà connesse alla pandemia da Covid 19 in atto – spiegano dal Comando provinciale della Guardia di finanza – si inquadrano nel contesto delle diversificate attività a tutela della’spesa pubblica’ che la Guardia di Finanza, quale forza di polizia economico – finanziaria, opera costantemente al precipuo scopo di assicurare che le misure di sussidio apprestate dallo Stato siano effettivamente destinate alle fasce più deboli e bisognose della popolazione e non siano invece preda di individui disonesti ed irrispettosi delle leggi".