Giovane morì in via Nuova Al vaglio la segnaletica

Dalla perizia emergerebbero responsabilità in concorso di colpa per gli indagati. Nell’incidente dello scorso aprile perse la vita il 15enne Marco Lelli Ricci

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E’ stata depositata nei giorni scorsi la consulenza tecnica richiesta dal pubblico ministero Fabrizio Valloni per fare luce sulle cause e modalità dell’incidente accaduto su via Nuova il 3 aprile scorso, costato la vita al giovanissimo Marco Lelli Ricci di 15 anni, di Granarolo. L’esperto scelto dalla procura ha depositato il suo lavoro, dal quale emergerebbe, come ipotizzato fin dall’inizio, un concorso di colpa tra tutti o alcuni dei sei indagati. C’è il più stretto riserbo sulle indagini, ma il consulente avrebbe con le sue conclusioni, individuato alcune responsabilità.

A partire dalla persona della quale si era trovata la targa dell’auto nei pressi dello scavo dove ha perso la vita il ragazzo. Avrebbe urtato la rete a protezione della buca in via Nuova, dove si stavano svolgendo alcune opere di sistemazione del canale che attraversa la strada, tra Pilastrello e Renazzo, prima del passaggio dell’auto a bordo della quale il quindicenne viaggiava insieme ai genitori, di ritorno da una partita di basket, nella serata del 3 aprile. Un comportamento che avrebbe limitato gli altri automobilisti nell’accorgersi dei lavori in corso, non avvertendo dell’accaduto e non permettendo così il ripristino. Sembra però che anche la predisposizione della segnaletica sistemata dall’azienda che stava eseguendo i lavori fosse stata fatta in modo confuso, mancante peraltro, pare, dei necessari new Jersey, che in caso di impatto non si sarebbero spostati, come avvenuto per la rete metallica. Da ciò si dedurrebbe che se la protezione metallica installata dall’azienda fosse stata a protezione della profonda buca, il conducente dell’auto, il padre del giovane Lelli Ricci, si sarebbe accorto del pericolo, anche se pare che la sua velocità non seguisse i limiti indicati dai 20 chilometri orari dei cartelli posti in direzione del cantiere. Spetterà ora al pm Valloni trarre le conclusioni e individuare i precisi profili di responsabilità per tutti o per alcuni dei sei indagati. Una tragedia accaduta nel buio di una sera che doveva essere di festa per questa famiglia che stava rientrando a casa nel bolognese ma che alle 21 ha visto spezzata la propria gioia. Il ragazzo, promessa del basket e con un passato nelle giovanili della Virtus Bologna e poi nel Granarolo Basket Village, è morto sul colpo mentre il racconto di un testimone dice di esser corso subito verso lo scavo profondo qualche metro, dal quale sentiva le urla disperate del padre che chiedeva aiuto e con la moglie rimasta incastrata tra le lamiere.