Assessore Gulinelli, dopo l’esperienza con la lista Rinascimento di Vittorio Sgarbi, ora correrà nella lista del sindaco Alan Fabbri. Da cosa nasce questa scelta?
"In questi anni – risponde l’assessore alla Cultura, Marco Gulinelli – sono sempre stato al fianco del sindaco Fabbri, ho potuto vedere come si approccia alle persone, come risolve i problemi. È un sindaco che dà spazio a tutti. Lavora per tutta la città. Per questo ho deciso di prendere parte alla sua lista. Ciò mi offre l’opportunità di andare a consolidare il lavoro importante già avviato. Fabbri è riuscito a interpretare il cambiamento di cui Ferrara aveva bisogno".
Ormai entriamo nell’ultima fase di questa consiliatura. Qual è il bilancio della sua attività in ambito culturale?
"I numeri parlano da soli e li abbiamo già ampiamente forniti alla cittadinanza. Siamo state tra le prime città in Italia a riaprire le mostre subito dopo la pandemia. Abbiamo lavorato in continuità con il passato, ma al contempo innovando, portando Banksy e mostre fotografiche a Palazzo dei Diamanti, ma dando anche valore agli artisti ferraresi e alla cultura locale. È stato un privilegio lavorare per la mia città. Una città con un tessuto associativo molto ampio e vivace, che abbiamo voluto maggiormente coinvolgere rispetto al passato. Grandi sono stati i risultati raggiunti dalle Fondazioni e dall’associazione Ferrara Musica, con programmazioni e proposte sempre di alto livello. L’ “Abbado” è risultato primo per qualità artistica in Italia. E poi quello che si vede meno: i restauri realizzati, i bandi vinti e i progetti messi in campo e di prossima realizzazione".
Più volte, in Consiglio Comunale, lei è stato al centro della diatriba sui “numeri” che hanno generato le mostre e gli eventi culturali realizzati da questa Giunta. Come stanno, realmente, le cose?
Ribadisco: a giugno, al termine della legislatura, saranno 53 le mostre con oltre 1.200.000 accessi ai musei e agli spazi espositivi. Sono numeri importanti, anche tenendo conto delle chiusure di diversi spazi per i lavori di ristrutturazione post sisma e rifunzionalizzazione. Ma l’efficacia delle politiche culturali non si misura solo attraverso i numeri ma anche e soprattutto attraverso il valore del progetto culturale: a Ferrara serviva un nuovo Rinascimento".
Quale sarà il suo apporto in questa campagna elettorale?
"L’esperienza e la conoscenza del mondo culturale della città, da fruitore prima e da amministratore oggi. Conosco bene le problematiche che affrontano tutti i giorni queste realtà, soprattutto nel farsi conoscere e far conoscere le proprie attività. Nella campagna elettorale metterò a sostegno della civica questo percorso, con la passione, la dedizione e l’impegno che mi contraddistinguono".
L’opposizione ha spesso contestato il fatto che il plenipotenziario della Cultura a Ferrara sia il critico Vittorio Sgarbi. Che ruolo avrà l’attuale presidente di Ferrara Arte qualora l’attuale giunta dovesse essere riconfermata?
"Sgarbi, che ringrazio, è un punto di riferimento e resterà tale. Con la sua competenza è stato e sarà fondamentale per Ferrara, che è anche la sua città. L’aiuto che fornisce è instancabile e concreto. La sua presenza a Ferrara è indispensabile".
Il candidato sindaco del centrosinistra Fabio Anselmo ha scritto che occorre “rendere fruibile la cultura che si fa nella biblioteca Ariostea, nel Conservatorio Frescobaldi e al centro la Resistenza”. Cosa ne pensa?
"Questa frase dell’avvocato Anselmo dà l’idea di quanto possa essere estremamente riduttiva la sua visione e la conoscenza di Ferrara, ancor più vero per ciò che riguarda la cultura. Solamente nel 2023, nelle biblioteche comunali sono state organizzate 652 iniziative culturali a libero accesso di cui 182 realizzate in Biblioteca Ariostea. Con il Conservatorio sono numerosissime le collaborazioni nell’ambito di molti eventi ed anche il rapporto tra Conservatorio e Teatro Comunale e l’amministrazione è molto stretto. Stessa cosa per quanto riguarda i rapporti di collaborazione con la Pinacoteca e gli altri musei statali e il Meis".