Il caro-bolletta sta soffocando la ripresa. "Trovare soluzioni anche a livello locale"

L’allarme di Bellotti (Cna) e la preoccupazione degli imprenditori: "La risposta non può venire solo dalle scarse sovvenzioni centrali"

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"Il caro-bolletta colpisce duramente le famiglie, ma pesa moltissimo anche sulle attività imprenditoriali, aumentando i costi di esercizio e riducendo sempre più i margini di profitto. Di questo passo, con i costi delle utenze che a fine 2021 sono quasi raddoppiati, si rischia di soffocare il percorso verso la ripresa che le aziende stanno faticosamente tentando. La risposta non può venire solo dalle scarse, insoddisfacenti sovvenzioni governative: è necessario individuare strategie anche a livello locale". Davide Bellotti, presidente di Cna Ferrara, ritrae così la situazione che sta investendo tante imprese ferarresi che hanno visto i consumi energetici impennarsi.

Le attività di bar e ristorazione sono tra le più colpite dai rincari. Emanuela Toselli, titolare del Bar Pasticceria San Giorgio e Presidente di Cna Agroalimentare Ferrara, parla di una situazione "allucinante: in ottobre abbiamo speso 2500 euro di elettricità, a fronte di una spesa media precedente di circa 1300 euro mensili. Lo stesso è accaduto a novembre. Non oso pensare a cosa accadrà in estate – continua –, quando dovremo sostenere in bolletta le spese per l’aria condizionata nel locale. E aggiungo che il rincaro non riguarda solo l’elettricità ma tutte le materie prime: latte, caffè e via dicendo". Analoga situazione viene denunciata da David Febbraro, socio titolare della storica birreria Giori di Ferrara: "la nostra bolletta elettrica negli ultimi mesi dell’anno è schizzata verso l’alto di diverse centinaia di euro. In settembre siamo passati dai 1900 euro del 2019 a 2800 euro, con un aumento di quasi mille euro. In ottobre l’importo della bolletta è passato da 1700 euro a 2400, in novembre da 1500 euro a 2250, a fronte di consumi che sono rimasti costanti".

Situazione difficile anche nell’autoriparazione. Nazzareno Trapella, titolare di un’importante officina nel basso ferrarese, a Mezzogoro, racconta così la sua esperienza: "Ero abituato a ricevere bollette elettriche di circa 700 euro al mese. Un costo legato, naturalmente, ai macchinari che si utilizzano in officina. L’ultima bolletta era molto più elevata, quasi 500 euro in più. Ero preparato a un aumento, ma non mi aspettavo una cosa del genere".

Sul versante produzione, Enrico Sandri, titolare della Val Plast di Bondeno, azienda che da molti anni opera nel riciclo della plastica e ha sempre dovuto sostenere costi per consumi elettrici importanti: "A parità di consumi e di attività aziendale, spendiamo quasi il doppio rispetto a prima – spiega –. L’ultima bolletta elettrica, relativa ai consumi di novembre, ammontava a 24mila euro: eravamo abituati a un consumo medio mensile di 12 mila euro circa. Consideri che i consumi, come dicevo, sono rimasti invariati, circa 53mila kilowatt mensili".

Stefano Caselli è socio titolare della MetalSab di Bondeno, azienda che si occupa di sabbiatura, verniciatura e trattamento di metalli: anche nella sua azienda il caro bolletta si fa sentire. "Per quanto riguarda il gas da riscaldamento – spiega - siamo passati da una bolletta mensile di 2400-2500 euro a una bolletta di 4400 euro, molto vicina al doppio. Per quanto riguarda l’elettricità la situazione è ancora più grave: in settembre abbiamo pagato 9700 euro, in novembre la bolletta mensile è schizzata a 15mila. E consideri che l’azienda dispone anche di un impianto fotovoltaico che in parte ci ‘protegge’ da aumenti anche più elevati".

"Le testimonianze dei nostri imprenditori – spiega Davide Bellotti – ci restituiscono a fine 2021 un quadro di aumenti indiscriminati che si innestano sugli ulteriori aumenti già avvenuti nel corso dell’anno rispetto al 2020. E la corsa al rialzo non è finita, tanto che potremmo finire a pagare gas ed elettricità ben oltre il doppio di quello che pagavamo uno o due anni fa. Non è sostenibile. La spirale va interrotta subito, anche con iniziative a livello locale. A Ferrara, per esempio - prosegue il presidente Cna - disponiamo da molti anni di una fonte alternativa come la geotermia, che alimenta il teleriscaldamento. Perché non potenziare e rendere più appetibile questa fonte naturale, creando incentivi che la rendano più conveniente anche per le imprese? Probabilmente serve una revisione del metodo di calcolo delle bollette, che riduca il peso delle quantità consumate a favore degli oneri di sistema, Un passo in questa direzione va fatto e bisogna cominciare subito. Allo stesso modo bisogna individuare incentivi da istituire sul territorio, per aiutare le imprese ad adottare il fotovoltaico, magari mettendosi in rete e creando comunità energetiche. Cna – conclude il presidente Bellotti – sta lavorando in questa direzione per ridurre ulteriori disuguaglianze fra cittadini, dato che il potere d’acquisto dell’italiano medio non sta aumentando e non segue la stessa misura del Pil generato dal Pnrr".