FRANCESCO FRANCHELLA
Cronaca

Il cinema secondo Fresi: "Io, un privilegiato"

L’attore romano si racconta al Ferrara Film Festival: "Interpretare personaggi ti migliora. Ci si misura con la vita di tutti i giorni"

Il cinema secondo Fresi: "Io, un privilegiato"

"Recito e per questo sono un privilegiato. Interpretare personaggi rischia di migliorarti. Ci si misura per qualche istante con la vita di tutti i giorni: ti ridimensioni moltissimo". Riflettori puntati sul cinema italiano, ieri al Ferrara Film Festival. Alle 19, all’interno del format Studios Lounge Live, è stato protagonista Stefano Fresi, che, intervistato, ha raccontato al pubblico accorso in piazza Trento e Trieste della sua carriera e degli scogli che un attore deve superare. Fresi è conosciuto dal grande pubblico per essere apparso in pellicole come Romanzo criminale (2005), Riprendimi (2008) e Smetto quando voglio (2014), in cui ha interpretato il personaggio Alberto Petrelli.

"È stato un personaggio molto complicato, perché molte volte il cinema racconta di persone che hanno fallito, ma un conto è essere fallito per capacità tua e un conto è quando il sistema che hai intorno fallisce". Nato a Roma il 16 luglio 1974, Stefano Fresi lascia gli studi in Lettere per iniziare a lavorare all’età di 23 anni. Parallelamente comincia ad avvicinarsi al teatro attraverso la musica. Fresi è infatti compositore, cantante e musicista. Solo successivamente, si cimenta nella recitazione sul palcoscenico. Partecipa allo spettacolo ‘I tre moschettieri’ di Attilio Corsini e la sua performance attira l’attenzione di Michele Placido che gli chiede di interpretare il Secco nel film drammatico Romanzo Criminale (2005).

La candidatura al David di Donatello non ci mette molto ad arrivare. Nel 2008, è diretto da Anna Negri in Riprendimi (2008) e nel 2014 recita il ruolo di Alberto Petrelli nella pellicola ‘Smetto quando voglio’, ispirato alla serie tv americana Breaking Bad. Fresi interpreta il personaggio di un laureato in chimica, costretto a lavorare come lavapiatti in un ristorante cinese. Qui, assieme a un gruppo di lavoratori precari, si ingegna nella creazione di un nuovo tipo di droga. Il film rappresenta una ventata di freschezza comica e Fresi riceve una candidatura al David di Donatello come miglior attore non protagonista.

Inoltre, martedì, sugli schermi del Ferrara Film Festival è arrivato anche il dramma della guerra e dell’invasione russa in Ucraina col documentario ‘Sisters of Ukraine’. Nella stessa serata, sul palco del Teatro Nuovo, sono salite tre suore protagoniste del documentario, madre Cristiana, madre Providinia e madre Hoshivska, che hanno portato le loro testimonianze e lanciato il loro messaggio di pace. "Grazie a tutti voi per essere qui – hanno affermato – e grazie soprattutto all’Italia per l’aiuto che ha dato agli ucraini che qui hanno trovato rifugio". Il Ferrara Film Festival prosegue oggi al teatro Nuovo con due film: alle 19 Radici (Usa – World premiere), alle 22 Apaches: Gang of Paris (France – Italian premiere).