Il crac Mascellani Magazzini Darsena, la Cassazione ‘boccia’ il maxi sequestro

Sotto la lente i quattro milioni finiti nel mirino della guardia di finanza. Ora si attende il deposito della sentenza e la nuova udienza a Ferrara. L’imprenditore: "Ho vinto la prima ‘partita’. Ora speriamo nella seconda".

Il crac Mascellani  Magazzini Darsena,  la Cassazione ‘boccia’  il maxi sequestro

Il crac Mascellani Magazzini Darsena, la Cassazione ‘boccia’ il maxi sequestro

di Federico Malavasi

La Cassazione ‘impallina’ il sequestro da quattro milioni scattato nell’ambito dell’inchiesta sul fallimento della Magazzini Darsena di Roberto Mascellani. Dopo la discussione di venerdì, gli ermellini hanno annullato l’ordinanza del tribunale del Riesame di Ferrara che aveva confermato il sequestro di titoli e liquidità eseguito nel 2016 dalla guardia di finanza. Era un verdetto particolarmente atteso, anche in vista del prosieguo dell’udienza preliminare sul crac, iniziato nei giorni scorsi con Mascellani come unico imputato di bancarotta. Udienza che si era conclusa con un rinvio proprio per aspettare il pronunciamento dei giudici del Palazzaccio.

Ma cosa dice esattamente la Suprema corte riguardo al maxi sequestro, già in passato oggetto di ricorsi e schermaglie giudiziarie? Tecnicamente, la Cassazione ‘cancella’ l’ordinanza del tribunale del Riesame ferrarese, che in passato aveva confermato il provvedimento. In parole povere, giudica la decisione di Ferrara errata in diritto, accogliendo il ricorso presentato dal difensore di Mascellani, l’avvocato Lorenzo Valgimigli. Dopo il pronunciamento reso noto nella giornata di ieri, gli ermellini dovranno depositare la sentenza nella quale fisseranno i principi di diritto a cui i giudici estensi, nel riconsiderare il fatto, dovrà conformarsi. Dopo il deposito del documento, gli atti verranno quindi trasmessi a Ferrara, dove il tribunale (nella veste di giudice di rinvio) dovrà fissare una nuova udienza. Nell’udienza di rinvio, infine, verrà rivalutata la questione sulla scorta dei paletti posti dalla corte di Cassazione. Insomma, la battaglia giudiziaria nata dal maxi sequestro del 2016 non è ancora definitivamente conclusa, ma la decisione della Suprema corte ha segnato un importante punto di svolta. "Esprimo piena soddisfazione per l’accoglimento del ricorso da parte della corte di Cassazione – è il commento dell’avvocato Valgimigli –. Voglio sperare che il pronunciamento induca a valutazioni meno unilaterali e più equilibrate nel giudicare l’operato di Roberto Mascellani e la sua storia imprenditoriale".

Appresi gli ultimi sviluppi, anche Mascellani ha voluto dire la sua. L’imprenditore misura le parole e si limita a descrivere il proprio stato d’animo con una metafora sportiva. "Le decisioni della magistratura si rispettano e non si commentano – è la premessa –. Se mi si chiede quale sia il mio sentimento, posso rispondere da uomo di sport quale sono. È come essere in una finale di Champions e avere vinto la prima partita in trasferta. Ora speriamo di aggiudicarci anche quella in casa".

La prossima tappa della vicenda Mascellani è fissata per il 6 luglio con la continuazione della preliminare. La precedente udienza era stata dedicata all’interrogatorio dell’imprenditore. Nelle quattro ore davanti al giudice, Mascellani aveva fornito la propria versione dei fatti, in un clima "di serenità e di reciproco rispetto", rispondendo a tutte le domande che gli erano state rivolte relativamente alle vicende di cui è accusato.