Il migliore salame è quello di casa. Il trofeo se lo aggiudica Dino Tralli

La giuria di esperti ha assaggiato e premiato la produzione artigianale proveniente da Scortichino. .

Il migliore salame è quello di casa. Il trofeo se lo aggiudica Dino Tralli

Il migliore salame è quello di casa. Il trofeo se lo aggiudica Dino Tralli

Vincono i sapori ferraresi e, la nona edizione del Trofeo del Salame ferrarese all’Aglio città di Scortichino, ne conferma il successo. L’ evento, che incornicia la tradizione, è stato organizzato dai volontari e dagli esperti, tra i quali Valentino Bega. Si è tenuto nel fine settimana nella struttura coperta del campo sportivo di Scortichino. Un appuntamento annuale dedicato ad uno dei prodotti alimentari più apprezzati e identitari della Provincia di Ferrara e dell’intera Regione Emilia-Romagna. Due le categorie, ovvero artigianali e amatoriali. Il trofeo è stato vinto rispettivamente dalla Conad di Minerbio e, per gli artigianali, da Dino Tralli di Scortichino. Sono stati 46 i partecipanti in gara che si sono sfidati agli assaggi di ben quattro giurie di esperti. Il successo di pubblico indica e sottolinea che l’aglio non si deve perdere nel salame ferrarese. Sono arrivati dal ferrarese, ma anche da rodigino, veronese, modenese, mantovano, i norcini amatoriali e i salumifici artigianali: "L’idea di dare vita a questa contesa è nata dalla considerazione – spiega Valentino Bega – che questo prodotto, dell’alta salumeria estense, è diventato ormai una vera e propria biodiversità da proteggere. Inoltre, è un salume, al pari della Salama da sugo, che fatica sul piano commerciale, ad uscire dal territorio ferrarese e, perciò, va fatto conoscere e va promosso anche attraverso eventi come il Trofeo di Scortichino". Bega ha una sua idea molto precisa": "Purtroppo sono sempre meno coloro che producono salame all’aglio per autoconsumo – sottolinea - e sono in aumento gli artigiani e gli industriali che riducono la quantità di aglio proprio per ragioni commerciali, considerandolo negativo anche sul piano della promo-comunicazione. Noi invece – aggiunge – al contrario, siamo convinti che promuovere la tipicità di un prodotto significa prima di tutto rispettarlo per quello che è secondo tradizione. Non rinunciare alla propria identità gastronomica aiuta ad uscire da "steccati ideologici" tesi a favorire produzioni omologate sul piano del gusto, proposte ad un pubblico di consumatori che, a torto, i più ritengono incapaci di riconoscere e distinguere la qualità e il suo valore culturale".

cl.f.