In costume e bici d’epoca Ecco lo stile dei ’Bicicloni’

Un gruppo di centesi ha dato vita al gruppo che viaggia in sella alla storia "Oltre che divertirci, vogliamo anche combattere la frenesia di oggi".

In costume e bici d’epoca  Ecco lo stile dei ’Bicicloni’

In costume e bici d’epoca Ecco lo stile dei ’Bicicloni’

CENTO

Non sono arrivati nella nostra epoca da una macchina del tempo, ma grazie alla loro grande passione per la storia e per le pedalate: assaporando il gusto antico di un tempo senza la frenesia moderna. E’ il gruppo centese dei ‘Bicicloni’ che si stanno facendo conoscere anche fuori regione per il loro spirito e per la magia che riescono a portare in chi li incrocia. "E’ un gruppo nato in goliardia da 4 amici, che ora conta 9 persone dotate di ‘bicicloni con freni a bacchetta’ e mezzi tra il 1910 e il 1960. La mia ad esempio, è del 1934 e pesa 18 chili – spiega Davide Vezzani che pedala con Paolo Frabetti, Adelmo Resca, Gianluca Mirandola, Stefano Accorsi, Serena Destri, Luca Salvi, Ariodante Corticelli, Alan Zucchelli - Dal giro dell’anno scorso a Comacchio, tutto su strade bianche, abbiamo acquisito automaticamente il nome de I Bicicloni e nonostante la fatica, il dolore per le tante ore passate sulla sella, il gruppo si sta allargando". Idea che però insegue, insegna e promuove anche fuori da territorio centese, valori antichi e da molti dimenticati. "Andiamo in giro su bici d’epoca e con abbigliamento in stile per far conoscere un modo di viaggiare diverso che non c’è più: faticoso, umano ed ecosostenibile – spiega – umano perché unisce le persone e crea rapporti di conoscenza: molti quando ci vedono, ci fermano, chiedono informazioni e siamo anche orgogliosi di dire che veniamo da Cento e parlare anche del nostro territorio. Faticoso perché portare avanti queste bici su strade non asfaltate fa capire cosa si provava un tempo ma dà anche la soddisfazione di pedalare su bici rare e avere il piacere della riuscita dell’arrivo ala meta". E l’aspetto importante dell’ecosostenibilità.

"La bici non ha nulla che inquini ed è il mezzo più ecologico che esista – prosegue – In più, andando a rispolverare questi ‘vecchi’ mezzi ma anche l’abbigliamento e gli accessori, si va a recuperare qualcosa che sarebbe purtroppo buttato o dimenticato ma che fa parte della nostra storia. Questo per noi è anche un modo per ribellarci alla frenesia quotidiana, una boccata d’aria dalla modernità e dalla ricorsa che si fa per stare al passo coi tempi. In sella ai bicicloni, termine puramente locale che spieghiamo a chi chiede, facendo conoscere anche il nostro dialetto, ci immedesimiamo in quei tempi". Ora, tornati dal viaggio sul Lago di Garda. "Siamo arrivati a Torbole, a tappe. Molti quando ci vedono ci invitano nei loro luoghi, stiamo già programmando un altro viaggio".

Laura Guerra