Incendio al poligono di Portomaggiore, il sindaco rinviato a giudizio

Nicola Minarelli dovrà rispondere di omicidio e disastro colposo

Nicola Minarelli verrà processato: prima udienza il 5 luglio

Nicola Minarelli verrà processato: prima udienza il 5 luglio

Portomaggiore (Ferrara), 30 aprile 2019 – Il sindaco di Portomaggiore andrà a processo per l’inferno del poligono di via Cattaneo. Nicola Minarelli dovrà rispondere in dibattimento della morte di Paolo Masieri (47 anni), Lorenzo Chiccoli (73) e Maurizio Neri (66), vite inghiottite nell’incendio dell’impianto per il tiro sportivo, devastato dalle fiamme la mattina del 10 gennaio del 2016.

A stabilirlo è stato il gup Silvia Marini che, al termine dell’udienza di ieri mattina, ha disposto il rinvio a giudizio per il primo cittadino portuense. Pesanti le accuse formulate nei suoi confronti. Dovrà infatti rispondere di omicidio e disastro colposi. Insomma, il giudice dell’udienza preliminare ha accolto la ricostruzione degli inquirenti (del caso si sta occupando il sostituto procuratore Ombretta Volta), stando alla quale il sindaco avrebbe «consentito, tollerato o non impedito la gestione» di una struttura ritenuta «per molti aspetti abusiva». Ed è proprio su questi passaggi che si fondano le accuse mosse contro il primo cittadino: in quanto autorità preposta, sostiene la procura, non avrebbe impedito l’attività di un poligono non completamente in regola.

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La prima udienza è già fissata. Il processo a carico del sindaco di Portomaggiore inizierà il 5 di luglio. Soddisfatte le parti civili (i familiari di Neri e Chiccoli, con gli avvocati Alberto Balboni e Marcello Rambaldi, la proprietaria dei muri Unicredit, avvocato Simone Trombetti, Elis Benini e i figli Michele e Michela Forti, proprietari della casa confinante, difesi dagli avvocati Giacomo Forlani e Irene Costantino) sia per la decisione del giudice che per la scelta di non estromettere il responsabile civile (la parte chiamata a risarcire in caso di condanna), individuato nel ministero dell’Interno.

Quello di cui si è discusso ieri, lo ricordiamo, è solo uno dei due tronconi nei quali è diviso il procedimento per le morti al poligono. L’altro riguarda i gestori dell’impianto, le cui posizioni sono già in via di definizione. Per Fabio Ghesini, responsabile dell’associazione Asd Poligono (difeso dall’avvocato Alberto Bova), si è scelta la via del patteggiamento. Per i suoi genitori, Stefano Ghesini e Paola Rubbi, segretario e tesoriera dell’associazione, è stata invece chiesta l’archiviazione. Per Daniele Zancoghi, il membro dell’associazione che quella mattina aprì il poligono, è stata infine respinta la richiesta di archiviazione e sono stati chiesti nuovi accertamenti.