Influenza 2020, picco atteso per la fine del mese

Intanto il reparto di Medicina a Cona è già al completo e alcuni pazienti sono stati sistemati in Chirurgia. Tra i più colpiti gli over 65

Negli adulti l’influenza colpisce prevalentemente l’apparato respiratorio

Negli adulti l’influenza colpisce prevalentemente l’apparato respiratorio

Ferrara, 12 gennaio 2020 - Non siamo ancora al picco, ma il reparto di Medicina del Sant’Anna è già "al completo". Complice la chiusura delle scuole nel periodo natalizio, il virus dell’influenza non si è diffuso soprattutto tra i più giovani. Ma non manca molto.

Come spiega il direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’ospedale Sant’Anna, Marco Libanore. "La chiusura degli istituti scolastici dal 22 dicembre al 6 gennaio – spiega – in effetti ha rallentato la diffusione, almeno tra adolescenti e giovani. Per questo ci aspettiamo che il picco arrivi tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio".

E’ invece già ampiamente colpita la popolazione più anziana della provincia estense, che è tra l’altro la più numerosa. "Eh sì, per quanto riguarda i cittadini che rientrano nella fascia over 65 – sottolinea il direttore – siamo già a circa il 30 per cento. Rappresentando la prevalenza di coloro che accedono al pronto soccors. Peraltro negli ultimi giorni abbiamo saturato il numero dei posti letto nel reparto di Medicina, tanto da dover chiedere ‘aiuto’ a Chirurgia". Tra gli anziani colpiti dal virus , una buona percentuale ha un quadro clinico più grave perché il virus influenzale ha attaccato un organismo già debole per l’esistenza di altre malattie. "Certo. Coloro che sono già affetti da patologie preesistenti che alterano, ad esempio, le condizioni degli apparati respiratori o cardiocircolatori – aggiunge Libanore – presentano una situazione clinica più complessa di quello che potrebbe essere se si fosse in presenza del solo virus influenzale. L’innalzamento della temperatura e le complicazioni in un apparato respiratorio già minato è ovvio che rendano più difficile la guarigione e spesso necessitano del ricovero in ospedale". Nonostante ancora, per fortuna, non siano stati registrati casi particolarmente gravi, dovuti alla tipologia "A" H1N1, che causò la pandemia della cosiddetta influenza suina nel 2009. «Fortunatamente – spiega Libanore – non sono stati registrati casi appartenenti a quel ceppo, benché la prevalenza di quelli rilevati fino oggi rientri nella tipologia "A". Che colpisce negli adulti, specialmente negli over 65, l’apparato respiratorio, con i tipici sintomi: febbre alta, senso di spossatezza, in particolare dolori alla muscolatura degli arti inferiori , e tosse. Nei più giovani, soprattutto nei bambini sotto i 5 anni, il virus si presenta sotto forma di disturbi gastrointestinali". Che cosa fare per guarire il prima possibile e al meglio? "Nel caso di influenza pura e semplice, cioè dipendente soltanto dal virus – conclude Libanore – assumere soltanto antinfluenzali e antinffiamatori. Se la situazione non dovesse migliorare in tre giorni dall’insorgere dei sintomi, è bene a quel punto capire se possa essersi aggiunta una complicazione batterica, che quindi dovrà essere curata con terapia antibiotica. Ma mai assumere antibiotici soltanto con l’insorgere dell’influenza".