MARIO BOVENZI
Cronaca

"Io, papà della vongola filippina. Così difenderò la mia creatura"

La ’ricetta’ di Paesanti, 70 anni, il biologo che introdusse a Goro il mollusco oggi minacciato dal crostaceo

"Io, papà della vongola filippina. Così difenderò la mia creatura"

"Io, papà della vongola filippina. Così difenderò la mia creatura"

Si chiama Francesco Paesanti, ha 70 anni, è biologo e ricercatore. Ha girato il mondo, dagli Stati Uniti al Vietnam. Papà delle vongole, è un po’ l’incarnazione del detto ‘Nemo propheta in patria’ che si traduce – non che ce ne sia bisogno – ‘Nessuno è profeta nella sua patria’.

Come mai?

"Sono di Goro, Goro è il mio paese. Ma quando tanti anni fa lanciai la sperimentazione della vongolo filippina, il mollusco che ha dato un futuro a migliaia di famiglie, i miei concittadini non si fidarono. No, non ci credevano a quella vongola. Così il primo allevamento venne fatto in Veneto. Era il 1984 e milioni di esemplari vennero messi nella laguna di Caleri (provincia di Rovigo). Vennero usate cassette di legno, con una rete che impediva ai granchi di divorarle"

E Goro?

"Nel 1986, il 29 aprile, ci fu la grande semina a Goro. Quel giorno nasceva un’economia"

Un’esperienza da raccontare

"Sì, venerdì, alle 17,30, si terrà un incontro a Comacchio, sala degli Aceti, per parlare di vongole veraci e di mare. Interverrò con il dottor Roberto Gelli. A moderare il professor Giovanni Gelli, presidente della Consulta Popolare e coordinatore di CittadinanzAttiva locale"

Un argomento attuale, c’è tanta carne al fuoco. A cominciare dalla fine, il granchio blu che con le sue chele sta distruggendo un’economia, l’economia che lei ha creato. Resisterà la sua vongola, siamo ai titoli di coda?

"Per Natale non ce ne saranno, la produzione è ormai stata cancellata da questo crostaceo arrivato da oltre oceano. Ma tra uno o due anni se i nostri pescatori resisteranno la vongola rinascerà"

Due anni non sono pochi, intanto?

"Dobbiamo crederci. Negli anno Ottanta le vongole veraci riprodotte in laboratorio si sono adattate perfettamente alle acque del Nord Adriatico e si sono riprodotte con un ritmo esponenziale per un periodo di 30 anni. Durante questi 30 anni è stato possibile osservare come queste vongole sedimentassero in particolari ambienti, le aree nurserys. In queste aree si potevano trovare migliaia e migliaia di vongoline che venivano raccolte e portate in zone chiamate aree di ingrasso. La Provincia di Ferrara 20 anni fa mi ha dato incarico, come biologo marino, di fare un monitoraggio nei canali di Comacchio che erano stati assegnati al Consorzio Tre Ponti per poter svolgere attività di pesca. Durante i sopralluoghi, che sono durati mesi, mi è rimasta impressa una valle, Valle Capre"

Che c’azzecca il granchio blu?

"Questa vallettina poteva consentire ogni anno di fare ripopolamenti con seme piccolissimo, sia naturale che proveniente da centri di riproduzione controllata. Questo seme poi, una volta raccolto, si poteva distribuire agli associati al Consorzio Tre Ponti per le fasi di preingrasso ed ingrasso. Sono passati più di 20 anni, Valle Capre è ancora come allora. In questo anno 2023 è successo un cataclisma a causa del granchio blu, rompe i gusci delle vongole, le divora. Non ha predatori se non l’uomo. Ebbene quella valle può essere difesa dall’invasione". L’ultima frontiera.