"Io, russo contro la guerra di Putin Pronto ad accogliere gli ucraini"

Danil Zaitsev è di San Pietroburgo e da cinque anni vive a Ferrara con la moglie: "Sono preoccupato. Per noi è una situazione difficile da elaborare. Ho portato un po’ di cibo alla chiesa di via Cosmè Tura"

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di Matteo Langone

Russo, ma fermamente contrario alla guerra. E con la mano tesa verso il popolo ucraino. Danil Zaitsev cinque anni fa è arrivato a Ferrara da San Pietroburgo insieme a sua moglie: ora, mentre studia psicologia, si tiene informato sul conflitto che vede coinvolto il suo Paese. Con un’idea chiara: "Sono pronto ad ospitare i profughi ucraini in casa mia" confessa senza timore.

Zaitsev, sta seguendo le sorti della guerra?

"Certamente e sono preoccupato. Ogni tanto chiedo notizie anche a conoscenti ucraini che vivono sparsi in tutta Europa".

Da cittadino russo, che idea si è fatto su questo conflitto?

"Sono contrario. Nel 2014, la Russia decise di annettere la Crimea: quella fu un’operazione che avvenne senza spargimento di sangue e diede una grande popolarità a Putin. In questo momento, in cui nel mio Paese c’è una situazione sempre più tesa, lui ha deciso di replicare".

Come ha motivato Putin, in patria, questa decisione?

"Secondo la sua propaganda, il popolo ucraino ha sempre voluto liberarsi del proprio governo. Siccome l’esercito russo è molto più forte, è stato fatto credere ai russi che si era in grado di prendere Kiev senza problemi. Senza alcun tipo di resistenza, anzi con addirittura il sostegno del popolo ucraino".

E voi russi come avete preso questa azione?

"È difficile da elaborare. Chi è contro Putin, non si meraviglia del fatto che la Russia stia uccidendo dei civili senza scrupoli. Gli altri, invece, cercano di scappare dalla realtà e tentano di credere alla propaganda. Si convincono che l’esercito russo colpisca solo obiettivi militari ucraini. Ma giorno dopo giorno anche questa fiducia diminuisce e, nonostante sia pericoloso, sono sempre di più le manifestazioni in patria contro la guerra".

Lei e sua moglie avete affari in Russia?

"Sì e stiamo vivendo un momento di difficoltà. La guerra e tutto ciò che ne è seguito ci ha fatto perdere molti soldi. Tutti gli investimenti che avevamo fatto, ora non valgono più nulla".

E quindi?

"Io sto cercando lavoro e i miei amici mi aiutano in questo. Ma devo ringraziare soprattutto i proprietari della casa dove sono in affitto: per venirci incontro ci stanno dando una mano con il canone e le bollette. E poi ci hanno permesso di ospitare eventuali profughi".

Voi russi ospitereste gli ucraini?

"Sì, con grande piacere. Abbiamo solo due posti letto, ma siamo disponibili ad accogliere chi fugge dalla guerra. Ho lasciato il mio numero alla chiesa di via Cosmè Tura".

È andato lì di persona? Com’è stato l’incontro?

"Ho portato un po’ di cibo da spedire in Ucraina. Non c’è stato alcun problema. Io li vedo come amici e loro sono stati molto cordiali. Poi, se in futuro nascerà in loro un po’ di risentimento, comunque li capirò".