FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

La battaglia per la sicurezza. Molteni al parco Coletta: "La città, modello per l’Italia"

Il sottosegretario al ministero dell’Interno nell’area gioco si concede qualche tiro a canestro. La sua presenza a fianco di Lodi che ha presentato la ricandidatura come capolista della Lega.

La battaglia per la sicurezza. Molteni al parco Coletta: "La città, modello per l’Italia"

La battaglia per la sicurezza. Molteni al parco Coletta: "La città, modello per l’Italia"

Si è cimentato anche in un canestro. La dove "fino a cinque anni fa spadroneggiava la mafia nigeriana". Ora, è il luogo scelto per la presentazione della candidatura del vicesindaco Nicola Lodi, capolista della Lega. Del resto, non poteva che essere lì: al parco Coletta. Il sottosegretario al ministero dell’Interno, Nicola Molteni, dice oramai di sentirsi "a casa" qui in città. È venuto tante volte. E ora Ferrara "rappresenta un modello nella gestione della sicurezza a livello nazionale, anche grazie a Lodi, che è uno fra i più bravi amministratori che abbiamo".

È un assist che, in una serata in cui a tutti viene prospettata l’immagine di essere seduti sulle macerie di un sistema criminale – "sconfitto anche grazie alla determinazione dell’amministrazione, che ha lavorato in stretta sinergie con le forze dell’ordine" – fa un certo effetto. Dalla sede elettorale leghista in pieno centro fino al Gad, Molteni si avventura nei canestri del parco Giordano Bruno. "In passato – dice il sottosegretario – Ferrara ha pagato un prezzo altissimo per l’assenza di politiche sulla sicurezza. Fabbri, con il vicesindaco Lodi, ha cambiato marcia anche grazie a investimenti che il ministero ha fatto perché qui c’era la volontà di fare sul serio". Al chiringuito del parco Coletta scorrono le immagini di un video emozionale. Della serie come eravamo e come siamo. Un po’ revival, un po’ attuale. Per intenderci, dagli inseguimenti degli spacciatori di notte a bordo della bici col megafono, all’inaugurazione della Polizia Locale. "Dare sicurezza ai cittadini – prosegue Molteni – significa dare libertà alla città, permettere alla comunità di vivere in serenità e di prosperare. Questo è stato fatto a Ferrara, dove la Polizia Locale è stata dotata di una fra le più moderne caserme a livello nazionale". Ma "ora inizia il compito più difficile – chiude – tenere alto il livello di sicurezza perché le aspettative sono alte. Dunque, occorre riconfermare l’attuale giunta". All’appello non manca nessuno. Lodi ha chiamato tutti a raccolta: dall’assessore Cristina Coletti, alla collega Dorota Kusiak, passando per Marco Gulinelli, il presidente di Ferrara Tua, Luca Cimarelli, il consigliere regionale Fabio Bergamini e il deputato Davide Bergamini a cui spetta il compito di introdurre l’intervento del primo cittadino Alan Fabbri. "Quello fatto da questa amministrazione, anche grazie alla collaborazione con il ministero – spiega – è un lavoro straordinario. L’eredità che abbiamo avuto è stata pesantissima ma, con tenacia e determinazione, siamo riusciti a voltare pagina. E Ferrara è cresciuta: dobbiamo continuare". Quando Fabbri sale sul palco è visibilmente emozionato. "Sembrava impensabile, solo cinque anni fa, trovarci qui al Coletta tutti assieme in tranquillità – dice il primo cittadino – ma questo è un risultato straordinario ottenuto grazie al fatto che, nella mia squadra, c’erano persone come Nicola. Quando parlavamo di mafia nigeriana, venivamo derisi e, invece, le sentenze ci hanno dato ragione". Tuttavia, riconosce Fabbri, "lo sforzo maggiore è stato quello di combattere contro una sinistra miope che negava i problemi. E che continua a sostenere che qui non sia cambiato nulla. Al contrario, noi qui, abbiamo restituito una porzione di città ai ferraresi. Si chiama libertà".

Lodi ricambia le parole e parte ringraziando il "sindaco, per la grande amicizia e fiducia" e "il sottosegretario grazie al quale abbiamo ottenuto tanti risultati". Si rivolge alla sua platea. "Qui c’era la mafia nigeriana". Pausa. "La zona era inibita ai ferraresi – dice – e noi l’abbiamo restituita. Questo significa che la linea che abbiamo tenuto, grazie anche a una Polizia Locale degna di questo nome e alla collaborazione con il Ministero (i bandi sulla videosorveglianza, in primis), è quella giusta. Dobbiamo continuare e non abbassare la guardia. Il tema della sicurezza è strettamente legato al nostro partito: e la Lega ha mantenuto le sue promesse. Qui, a Ferrara, abbiamo fatto un miracolo". Le luci, al Coletta, si spengono tardi.