La maestra Corinna, vittima dell’odio. Omaggio alla memoria

A Codevigo, dopo il 25 aprile, oltre cento persone considerate nemiche dei partigiani furono uccise brutalmente. Il film "Il segreto di Italia" di Antonio Belluco ricorda queste vicende, boicottato per la sua scomoda verità. Giorgio Napolitano esorta a ricordare la Resistenza, anche le ombre come la tragica storia di Corinna Doardo, vittima di un odio vendicativo.

Caro Carlino

A Codevigo, in provincia di Padova, subito dopo il 25 aprile, oltre cento persone invise ai partigiani furono barbaramente uccise. Fascisti o presunti tali? O semplicemente “nemici del popolo”? Difficile da stabilirsi. In ogni caso, se autori di crimini, avrebbero comunque meritato un regolare processo ed un’equa sentenza.

La vicenda è stata ricordata nel film “Il segreto di Italia” di Antonio Belluco. Film boicottato, nonostante la presenza di Romina Power, perché rievocava eventi scomodi che era meglio dimenticare. Fra le vittime Corinna Doardo, la maestra di Codevigo. Il fratello l’aveva invitata a lasciare il paese, ma lei non ne voleva sapere perchè diceva di non aver fatto male ad alcuno. Il 21 aprile aveva ricordato a scuola, come da disposizioni ministeriali, il Natale di Roma e ciò era bastato per farla finire nella “lista nera”. Dopo l’arrivo dei partigiani la povera Corinna fu prelevata da casa e rapata a zero. Le misero in testa una coroncina di fiori, in segno di dileggio, e la fecero sfilare per tutto il paese, esposta al pubblico ludibrio. Poi fu portata in un viottolo di campagna, seviziata e uccisa. Secondo la pronipote solo un lobo di un orecchio fu ritrovato intatto. Giorgio Napolitano invitò gli Italiani ad esaltare gli ideali della Resistenza, senza però dimenticare le ombre e le zone grige. Ricordiamo dunque anche la povera Corinna, vittima di un odio vendicativo che si accanì in particolare contro le donne, che vennero umiliate con un trattamento peggiore di quello riservato ai maschi della fazione avversa.

Giustina Ferrari