"La nostra cartiera rischia lo stop Il gas ci costa due milioni al mese"

L’amministratore delegato dell’azienda storica, Giulio Spinoglio, deciderà il da farsi a settembre "Le proiezioni parlano di ulteriori rincari. Prima della guerra, la nostra bolletta era di trecentomila euro"

Migration

di Matteo Radogna

Quella foto ha fatto il giro d’Italia. Una bolletta del metano da poco meno di un milione di euro pubblicata sui social da un imprenditore del Salento che produce conserve e passate. Lo stesso clamore, se volesse, potrebbe suscitarlo l’amministratore delegato di ’Cartiera Ferrara’, Giulio Spinoglio, che ha visto crescere a dismisura i costi per la sua azienda leader nella produzione di cartone di qualità a uso industriale. "Da una cifra già ragguardevole di 320mila euro mensili – spiega Spinoglio –, siamo passati a due milioni e mezzo. Il gas, inizialmente, costava 0,27 centesimi al metro cubo. Ora è salito a 2,40 euro al metro cubo. Le proiezioni di settembre parlano di ulteriori rincari. Non so quanto potremo andare avanti. In questi mesi siamo riusciti a superare i maggiori costi, grazie a una congiuntura favorevole. Noi siamo forti all’estero: esportiamo l’80 per cento del prodotto. La situazione però è cambiata: ora il mercato è bloccato".

Cosa pensate di fare?

"Se verranno confermati questi ulteriori rincari, i costi di produzione supereranno di gran lunga i ricavi. L’ipotesi è quella di fermare l’impianto".

E i dipendenti?

"Nel caso vengano confermati gli aumenti, saremo costretti a chiedere la cassa integrazione per cento lavoratori. Di questa situazione, a mio avviso, dobbiamo ringraziare anche gli americani".

Si spieghi...

"È chiaro che a loro conviene questa situazione: possono vendere il loro gas. Con questi rincari, il loro metano diventa conveniente. In questo modo stanno facendo affari d’oro. E chiedono a noi europei altre sanzioni contro la Russia. Quest’ultima poi non è affatto in difficoltà".

Dimentica le sanzioni...

"Non le sentono neppure. Altro che default, la Russia vende un terzo del gas, ma guadagna come prima grazie agli aumenti esorbitanti. Quello che resta poi lo piazza in India. Insomma, qui ci rimettiamo solo noi italiani e alcuni paesi europei".

Di chi è la colpa?

"C’è una mancanza totale di lungimiranza da parte della politica".

Un esempio?

"In Spagna hanno ottenuto un prezzo calmierato di gas ed energia elettrica. E altri Paesi stanno facendo più di noi" .

Qual è la soluzione?

"Non lo so, ma ci sono cose che fanno davvero rabbia, e non penso che dopo le elezioni cambierà qualcosa. Basterebbe prendere delle decisioni".

Cosa intende?

"Per esempio, noi italiani non estraiamo gas dal mediterraneo quando ce ne sarebbe tanto. A settembre, ’Cartiera Ferrar’a deciderà il da farsi, ma i margini sono strettissimi".