La nostra lotta dalla parte del malato

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Paola

Boldrini*

Tra i provvedimenti che avrebbero potuto diventare legge entro fine legislatura e non lo saranno c’è il Ddl sul diritto all’oblio oncologico da me presentato a febbraio. Ddl per cui avevo chiesto l’iter veloce, la deliberazione senza passaggio alle Camere, ritenendo che sulla materia non potesse e non dovesse consumarsi nessuno strappo tra schieramenti. Ad incoraggiarmi era stato proprio il fatto che fosse stato sottoscritto da tutti i partiti dell’arco parlamentare. Il suo incardinamento in Commissione Giustizia, pochi giorni prima della crisi di governo, preannunciava l’inizio dell’iter che nei prossimi mesi lo avrebbe portato alla conversione in legge. Sarebbe stata una vittoria per tutti, per chi superando la patologia oncologica e senza trattamenti attivi da 10 anni avrebbe avuto il diritto di tornare a progettare la propria vita adottando, accendendo un mutuo, stipulando una assicurazione sulla vita, prerogative oggi precluse a chi dopo aver vissuto il calvario della malattia vive la censura di una piena realizzazione della stessa. Sarebbe stata una vittoria anche della politica tutta. Il valore aggiunto del Ddl, che ne faceva una battaglia di civiltà, era proprio l’adozione, che chiama in causa ambiti come la maternità, la famiglia sempre invocata e invece negata a chi ha avuto il cancro. In tempi in cui si pubblicizzano assicurazioni per il rimborso vacanze e pagamenti a rate persino per il vestiario, credo che l’assenza di questa legge possa solo aumentare lo stigma che si accompagna al senso di esclusione provocato dalla malattia. E al senso di abbandono. In questi giorni molte associazioni scientifiche e di pazienti mi esprimono il loro rammarico, cui aggiungo il mio. Perché si parla continuamente di energia, gas, siccità, guerra. Tutti temi importantissimi, ma anche la malattia e la salute lo sono. In Italia sono 3 milioni i malati di tumore, la metà oggi guarisce. I diritti dei malati non possono essere messi in secondo piano e riguardanol’economia. E il diritto.

*vice presidente, commissione sanità in Senato