La provincia, luogo dell’anima Così sembra un po’ ‘La miè Frara’

Il libro di Paolo Maietti racconta il passato in un intreccio tra storie, episodi e personaggi

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"Maietti, per come lo conosco, ha una particolare propensione e abilità anche per la narrazione orale con la quale intrattiene amabilmente i suoi ascoltatori. Ma, si sa, un conto è raccontare a voce e un conto è scrivere. Maietti riesce in entrambe le forme", il libro di Paolo Maietti, ‘La miè Frara. La mia Ferrara: emozioni, ricordi, persone’ (Faust Edizioni) si apre con questo commento dell’assessore Andrea Maggi. Leggendo La miè Frara, pare quasi di essere in una vetusta osteria, con un bardo canuto che, ritto in piedi su una sedia di legno, un bicchiere di rosso in mano, canta e racconta. Racconta cantando e ogni tanto stona, è vero, ma racconta cantando storie talmente popolari, che anche chi non le ha vissute, in fondo le conosce. Sfumature di una città, Ferrara in questo caso, e della sua gente, prese da una prospettiva amicale, ironica, a volte eroica e leggendaria, molto romantica e certamente nostalgica. Paolo Maietti è il cantastorie che non ci si aspetta: laureato in ingegneria elettronica a Bologna, è stato docente all’Ipsia per oltre trent’anni. Ha rappresentato tre volte l’Italia nei campionati europei a coppie di bridge e, dal 1958 al 1970, ha militato nel sestetto base della principale squadra di pallavolo ferrarese contribuendo, fin dagli anni pionieristici, alla diffusione di questa disciplina in città. È stato medaglia d’oro del Coni regionale nel 2005 per meriti sportivi, e medaglia d’oro dell’Avis nel 1997 come donatore di sangue. Ha tre figli e sei nipoti. Ha pubblicato quattro libri, tutti con la casa editrice ferrarese Faust Edizioni di Fausto Bassini. L’ultimo è La miè Frara: "storie su storie – scrive l’editore – personaggi su personaggi che si incontrano in una provincia che diventa un luogo dell’anima. Il quarto libro della ‘quadrilogia ferrarese’ di Paolo Maietti mette in scena una quantità multiforme di persone, fatti, cose, storie, affetti familiari che formano la trama dell’arazzo della vita". Paolo Malacarne, Martino Dondi, Romano Guzzinati… personaggi conosciuti e tradizioni rievocate (vedi l’aglio di Voghiera) si intrecciano con la storia di Ferrara e con le vicende del narratore.

Francesco Franchella