FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

La statua di Vittorio Emanuele II. Ipotesi ‘art bonus’ per il restauro: "Spada e basamento da ricostruire"

L’assessore Gulinelli intenzionato a proseguire sulla strada della ricollocazione pubblica del monumento

L’assessore Gulinelli intenzionato a proseguire sulla strada della ricollocazione pubblica del monumento

L’assessore Gulinelli intenzionato a proseguire sulla strada della ricollocazione pubblica del monumento

Ferrara, 2 aprile 2025 – Sul re Vittorio Emanuele II, il sipario si è rialzato. La statua che ora giace inerme nei magazzini municipali di via Marconi, torna a destare l’attenzione della politica. Tant’è che l’assessore alla Cultura, Marco Gulinelli, rispondendo a un intervento dei consiglieri Pd Davide Nanni e Sara Conforti, annuncia di voler "aprire un ragionamento sul restauro, coinvolgendo anche i privati e ipotizzando il ricorso all’Art bonus". L’ipotesi di ricorrere all’Art Bonus è significativa perché, oltre a essere una via già percorsa dall’amministrazione in passato (con la statua di Savonarola e con la prospettiva di corso Giovecca), rappresenta una modalità rapida di arrivare a un restauro. Operazione che, come conferma lo stesso Gulinelli "è necessaria considerato lo stato di forte deterioramento che presenta la statua", ma soprattutto in virtù del fatto che "il basamento sarà completamente da ricostruire". Non si potrà, realisticamente, riproporre il modello e le dimensioni marmoree che aveva l’originale basamento su cui poggiavano i regali piedi del padre della patria unita. Però, una base su cui sistemare la statua va comunque realizzata. Così come, richiama l’assessore, "bisognerà ricostruire la spada del re che, negli anni, è andata perduta". Gli ultimi preventivi per intervenire sull’opera di Monteverde portano la data del 2021. Per cui "andranno certamente aggiornati". La cifra che bisognerà raggranellare, stando a una previsione di massima, ammonterebbe a circa ottantamila euro. "Già nel 2020 – ricostruisce Gulinelli – avevo presentato un orientamento di giunta nel quale ponevo all’attenzione dell’esecutivo cittadino la volontà di intervenire sull’opera installata all’epoca nelle pertinenze del museo del Risorgimento e della Resistenza". Per la verità, spulciando gli atti del Consiglio Comunale, emerge che anche l’allora capogruppo di Giustizia, Onore e Libertà Francesco Rendine (attualmente presidente del gruppo consiliare civico Alan Fabbri sindaco), aveva presentato un’interrogazione all’allora amministrazione guidata dal sindaco Tagliani per sollevare il problema della ricollocazione della statua. Correva l’anno 2017. Sulla ricollocazione, Gulinelli ancora non si sbilancia ma restano in piedi le ipotesi dei parchi Massari e Pareschi.

Quest’ultimo, peraltro, indicato come preferenza dal Pd. Nei prossimi giorni, l’assessore convocherà un tavolo di lavoro con Natascia Frasson (responsabile dei Beni Monumentali del Comune) ed Ethel Guidi (dirigente del servizio Musei d’Arte) per stabilire come muoversi per "iniziare l’opera di restituzione alla città della statua". Considerando il lavoro che bisognerà svolgere per recuperare l’allegoria di Ferrara, posta originariamente ai piedi della statua, i tempi potrebbero non essere brevi, tenendo conto dell’interlocuzione con la Soprintendenza.