Le accuse incrociate tra Modonesi e Rendine confluiscono in un unico procedimento

E’ stato aggiornato al 19 dicembre prossimo per l’inizio della discussione, il processo che vede imputato per diffamazione Aldo Modonesi (assistito dall’avvocato Valentina Bordonaro), ex consigliere comunale e candidato a sindaco di Ferrara nel 2019 per il Partito democratico. Il processo di ieri è nato dalle frasi di Modonesi nei confronti di Francesco Rendine, in riferimento all’appartamento che Rendine affittò a uno straniero, che poi nel tempo si è rivelato implicato in episodi importanti di spaccio di sostanze stupefacenti. L’udienza è servita al giudice del Tribunale di Ferrara, per riunire questo procedimento con quello che è nato da un altro episodio e che fa capo, però, questa volta alla querela che lo stesso Modonesi ha fatto nei confronti dello stesso Rendine, il quale il primo aprile del 2019 organizzò una manifestazione a Pontelagoscuro per consegnare simbolicamente le chiavi dell’appartamento all’amministrazione comunale, allora guidata dal Pd e in cui Modonesi era assessore ai lavori pubblici. Ma l’assessore non si presentò per il ritiro e Rendine, secondo l’accusa, gli mandò a dire che era "un vigliacco". Denunce incrociate e da ieri processi riuniti. La discussione e, forse, la sentenza il 19 dicembre.