REDAZIONE FERRARA

Lidl, scatta lo sciopero. I sindacati: "Più fatturato ma briciole ai lavoratori"

La decisione dopo mesi di trattativa per il Contratto integrativo aziendale. Cgil, Cisl e Uil: "Sabato due ore di presidio davanti al negozio di Oroboni".

Un negozio della Lidl (archivio BP)

Un negozio della Lidl (archivio BP)

Le organizzazioni sindacali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno indetto una giornata di sciopero nazionale prevista per sabato, per l’intero turno di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori di Lidl Italia. Nella nostra città si terrà dalle 10 alle 12 un presidio davanti al supermercato del gruppo di via Oroboni, nel quale confluiranno le lavoratrici e i lavoratori delle filiali di Ferrara e provincia. "Lo sciopero – spiega una nota delle sigle – è stato dichiarato dopo una lunga trattativa e diversi mesi di negoziato per il rinnovo del Contratto integrativo aziendale, applicato ai circa 23.000 dipendenti in Italia della multinazionale tedesca della grande distribuzione organizzata". Tenendo conto dell’andamento economico di Lidl Italia, caratterizzato da una crescita sostenuta del fatturato (oltre 7 miliardi di euro), dell’ampliamento della quota di mercato nell’ambito della grande distribuzione e soprattutto degli utili di bilancio rilevanti, (negli ultimi 5 anni di bilancio presentati l’utile ante imposte di Lidl è stato di 1,3 miliardi di euro circa) le organizzazioni sindacali chiedevano l’introduzione di un premio di risultato, una quota fissa aggiuntiva di salario e il riconoscimento dei buoni pasto.

L’unico incremento salariale proposto dall’impresa è una somma in buoni spesa da utilizzare nei negozi Lidl. "Una proposta del tutto inadeguata – chiosano ancora i rappresentanti sindacali – che non risponde alle aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati nella rete vendita, nella logistica e nelle sedi". Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs "ritengono che le lavoratrici e i lavoratori di Lidl siano i protagonisti principali di questi risultati e meritino la redistribuzione degli utili che l’azienda fa ogni anno". Ma non è finita. Un altro nodo critico è l’organizzazione del lavoro, con problemi evidenti sui carichi di lavoro, programmazione e certezza degli orari, in una realtà dove circa il 75% dei dipendenti ha un contratto part-time.

"Mancano – spiegano ancora Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – schemi orari predefiniti, programmati e certi e l’attuale gestione degli orari di lavoro dei part time non risponde allo spirito del dettato normativo e contrattuale. Alla luce della rigidità dell’azienda e dell’assenza di un mandato negoziale per avanzare nuove proposte, lo sciopero risulta lo strumento necessario per imprimere una svolta alla trattativa". L’appuntamento è dunque fissato alle 10 di sabato al presidio davanti al supermercato del gruppo Lidl di via Oroboni.