L’ira dei sindacati: "Mille docenti precari"

Cgil e Uil oggi in sciopero: "Classi pollaio, rinnovo contrattuale e personale da stabilizzare. Dal Governo attendiamo una risposta"

Migration

di Federico Di Bisceglie

È un popolo che rumoreggia e reclama il suo tributo d’attenzioni. Il mondo della scuola, questa mattina, sciopera. E lo fa per denunciare problemi nuovi e beghe antiche. Ma la zona d’ombra su cui Cgil, Uil, Snals e Fgu vogliono gettare luce è quella del precariato. Un vulnus che affonda radici lontane. Gioco quasi proverbiale per chi approccia all’istruzione. Non solo per insegnanti, bensì per il personale Ata, per i segretari, i collaboratori e i tecnici. Su questo, la nostra Provincia non fa difetto. Secondo le stime che fanno si sindacati, infatti, "sono circa mille e cinquecento i docenti che, a Ferrara, ancora lavorano in condizioni di precariato". Un numero che, tradotto in percentuale, assume una portata rilevante: tra il 20 e il 25% se si considera che i docenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado sono circa seimila sul territorio estense. Anche sul versante del personale Ata le cose non vanno meglio. Le stime che tracciano Hania Cattani (Cgil) e Paolo Accardo (Uilscuola) prospettano una situazione nella quale "il 30% del personale è ancora precario. Nel ferrarese, i livelli più alti di precariato fra il personale Ata si registrano nelle zone di Argenta e Cento". Ovviamente per i confederali si tratta di uno scenario "inaccettabile: occorre intervenire quanto prima per stabilizzare i professionisti della scuola".

Classi pollaio. Un altro degli annosi problemi riguarda l’iper affollamento delle sezioni, specie negli istituti superiori. "In tante classi delle scuole secondarie in modo particolare – specificano Cattani e Accardo – si riscontrano numeri che superano di gran lunga quelli previsti dalla normativa. Classi con oltre 28 o addirittura trenta alunni". Numeri difficilmente gestibili "specie durante durante il periodo di pandemia". Non solo. Accardo specifica di essersi imbattuto in casi di sezioni "da trenta studenti, nelle quali era presente un portatore di handicap. Questo è un tema sul quale occorre tenere alta l’attenzione". "Quest’anno – ricorda Accardo – sul territorio sono stati formati duecento insegnanti di sostegno, ma il fabbisogno sarebbe di gran lunga maggiore". L’obiettivo che secondo Cattani dovrebbe essere raggiunto è quello di "comporre delle classi che abbiano un numero massimo di studenti non superiore alle ventitré unità". Ma al tema dell’affollamento delle classi, si unisce anche quello dell’inadeguatezza degli spazi didattici. Materia sulla quale, a detta di Cattani "sarebbe auspicabile che gli enti locali si trovassero attorno a un tavolo assieme al Ministero".

Rinnovo del contratto. "Con il Governo – ricordano – avevamo siglato un patto sull’istruzione che prevedeva il rinnovo contrattuale. Il risultato è che vogliano riconoscere alla categoria 87 euro lordi. In sostanza, un insulto". Tra l’altro, i referenti di Flc Sgil e Uilscuola fanno presente che "a parità di titoli e di inquadramento contrattuale, gli insegnanti scontano un divario di salario quantificabile in 350 euro mensili".