"Manca un progetto sulla geotermia Con Hera un confronto sulle tariffe"

L’opposizione presenta una serie di sette proposte alla giunta: "Perchè nessuna richiesta di soldi dal Pnrr?"

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AAA geotermia e teleriscaldamento cercasi. Almeno secondo l’opposizione che, da qualche tempo, ha notato come nella scena politica locale stia mancando una riflessione proprio sul tema della transizione ecologica. Non si parla più – secondo quanto asseriscono Pd, Ferrara in Azione, Gente a Modo – Ferrara bene comune, Campo democratico, Articolo uno e Azione civica – insomma di quella sostenibilità generale che racchiude l’ambito sociale, ambientale ed economico. Non se ne discute, ma se ne dovrebbe, "per il futuro della città". E così, gli stessi interessati cercano di riportare a galla la questione, elencando una serie di sette proposte operative per provare a spingere soprattutto l’amministrazione nella direzione di un maggior utilizzo della geotermia. Idee che vengono comunque definite come "una base di partenza per iniziare un dibattito ampio e plurale". Innanzitutto, secondo i sei partiti e gruppi politici, è necessario "aprire una interlocuzione con Hera per rivedere la modalità di calcolo delle tariffe, sganciandole dalla parametrizzazione al costo del gas per legarle all’effettivo costo del servizio, da cui attualmente sono avulse; il che avrebbe l’effetto di una consistente riduzione degli aumenti verificatisi negli ultimi mesi. In subordine, nell’immediato, serve destinare gli extraprofitti incamerati per l’abbattimento delle tariffe".

Quindi, si chiede di fare opera di persuasione – o pressione – nei confronti dei parlamentari ferraresi affinché l’Iva applicata si dimezzi, passando dal 10% al 5%. Poi, ci si rivolge ancor più specificatamente alla Giunta locale, per "utilizzare le risorse del corrispettivo dell’articolo 6 della Convenzione in essere con Hera al fine di ridurre le tariffe delle famiglie in difficoltà e, in previsione della verifica prevista dopo il sesto anno di vigenza (2024) dello stesso accordo, rideterminare al rialzo il valore della quota annua di incentivazione del teleriscaldamento a carico sempre della multiutility". Sempre alla squadra di Fabbri, in più, i referenti dell’opposizione chiedono conto della "latitanza progettuale in tema dell’uso della geotermia in città". "A tale proposito – incalzano – denunciamo l’assenza di richiesta di qualsiasi finanziamento previsto dal Pnrr che di fatto viola l’impegno, previsto sempre all’interno della convenzione, di farsi parte attiva nella ricerca di fondi pubblici e nel loro ottenimento allo scopo di favorire lo sviluppo del servizio". Ma non è tutto. Perché in merito ad un altro passaggio della medesima intesa (l’articolo 7.1), viene posto l’accento sui 300mila euro che Hera, ogni anno, dovrebbe impiegare per la riduzione dei costi di allacciamento per gli utenti che ne facciano richiesta. La settima ed ultima proposta, invece, è di carattere prettamente tecnico e suggerisce di "sfruttare il gradiente di temperatura proprio dell’acqua da reimmettere nel giacimento sotterraneo per valutare gli usi che di questa risorsa si possono fare". Concetti che, tra l’altro, le stesse entità politiche sperano di poter ribadire in un eventuale tavolo pubblico di confronto con Unife, associazioni imprenditoriali, sindacati delle categorie produttive, movimenti e mondo dell’associazionismo.

Matteo Langone