Ferrara, gli esperti: "Anno 2100, il mare si mangia mezza provincia"

La simulazione è stata fatta calcolando l’innalzamento medio annuo. L’unità controlla la subsidenza attraverso mille capisaldi, chiodi in punti strategici. Uno è nel castello

Le previsioni del 2100

Le previsioni del 2100

Ferrara, 10 novembre 2022 - Porto Garibaldi si intravede appena; Codigoro sembra aggrappato ad una striscia di terra sottile come un filo d’erba. Goro è poco più di un’isoletta. Intorno domina il colore blu del mare che arriva fino a lambire Portomaggiore e Argenta. Le valli di Comacchio non ci sono più, inabissate. Come tanti e tanti anni fa. Non è fantascienza, ma scienza.

E’ la simulazione della situazione del nostro territorio calcolata per l’anno 2100. E’ stata tracciata con il modello previsionale Ramshttorf, così si chiama, che prevede un incremento del livello del mare che si basa sull’attuale innalzamento di un centimetro all’anno. L’elaborazione nell’ambito del gruppo scientifico Deltamed, composto da Fondazione Ca’ Vendramin; Bonifica Delta del Po; Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara; Consorzio Bonifica Veneto Orientale e Parco Regionale Veneto del Delta del Po.

Nel 2100 addio Comacchio, non è una visione un po’ catastrofista. Cassandra ci prendeva ma ormai gli antichi pensavano portasse un po’, in italiano, sfortuna.

"Proprio per niente, è uno studio scientifico che si basa sull’innalzamento di un centimetro all’anno, centimetro destinato a crescere", risponde Alessandro Bondesan, ingegnere, nato nel 1965 un anno prima l’alluvione del Polesine. Fa parte della task force del consorzio di bonifica ‘Settore sistema informativo geografico’, unità formata da superesperti che studia l’assetto altimetrico del territorio. Hanno tecnologie all’avanguardia, una rete di 1250 caposaldi – servono per studiare la subsidenza – e 104 gps. Per i rilevamenti delle sezioni dei canali utilizzano un laser-scanner su un braccio telescopico di un fuoristrada.

Caposaldi, cosa sono?

"Posizioni ‘segnate’ con un chiodo. E’ un sistema estremamente semplice che ci dice come procede la subsidenza. Sono anche vicino a noi, un chiodo si trova nel castello. Il sistema segnala anche le inversioni dei canali"

Inversioni?

"Sì, se la terra si abbassa si può verificare un cambiamento nella corrente. L’acqua al posto di andare verso il mare finisce per tornare indietro. Succede anche questo"

Stiamo parlando della provincia di Ferrara o dell’Olanda?

"Non c’è tanto da scherzare. La pianura assomiglia ai ‘Polders’ olandesi. Se gli impianti idrovori venissero messi fuori uso da un gigantesco black out, il territorio avrebbe pochi giorni prima che le acque arrivino a sommergere il 50% della sua estensione"

Sempre catastrofi

"Abbiamo messo le mani avanti, il sistema è pronto a reggere. I più importanti impianti idrovori hanno sistemi di produzione di energia autonoma che consentono di prevenire incidenti"

Per fortuna

"E’ stato immane lo sforzo compiuto nei secoli per assicurare agli abitanti di questa ‘terra anfibia’ un insediamento stabile, possibile solo con un’intensa opera di difesa idraulica"

Trivelle, meglio lasciar perdere?

"Le piattaforme se devono essere fatte vanno realizzate al largo. Siamo anche noi i primi a fare festa per il risparmio del gas ma non possiamo dimenticare dove ci muoviamo, bisogna evitare che i bicchieri di cristallo vadano in frantumi. Il rischio è quello di risparmiare da una parte e di buttare via soldi dall’altra. Basta un numero, per ogni 10 centimetri di innalzamento del mare si spende un milione e 200mila euro in più per proteggere la provincia dalle acque".