Mario Biondi: "Ferrara, ci divertiremo Mi è mancata l’energia dei concerti"

Prevendite aperte per l’evento del 19 settembre sul Listone. "Una sofferenza tenere fermo il mio album".

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di Giuseppe Malaspina

intima o corale, la forza della musica si concretizza anche in una capacità, letterale e metaforica, di ridurre le distanze fra le persone. E la versatilità canora di Mario Biondi, e della sua voce particolarmente densa di sfumature, sembra richiamare proprio l’elemento aggregante di questa energia. Il concerto, promosso dall’associazione Music Lab e organizzato da Made Eventi, in collaborazione con Top Secret, lo vedrà protagonista a Ferrara nella sera del 19 settembre, e avrà la sua cornice in piazza Trento Trieste. Le prevendite, partite dalla giornata di ieri, sono disponibili online su TicketOne, oltre agli abituali punti vendita. Complessivamente sono previsti 1780 biglietti, suddivisi in quattro settori. Spazio dunque a un artista, il cui progetto digitale ‘Paradise alternative productions’, è uscito nello scorso 19 giugno. Un progetto, con tre versioni remix di uno dei brani che sarà contenuto nel nuovo album, la cui pubblicazione è stata attualmente rimandata. Nel frattempo, è in programma un tour europeo con tredici date fra Regno Unito, Spagna, Francia, Svizzera, Ungheria e Ucraina. Al viaggio geografico, si aggiunge quello stilistico, attraverso un repertorio dove coabitano l’eleganza del jazz e il calore del soul e del funk. Un’orchestra di otto elementi accompagnerà sul listone il cantante, compositore e arrangiatore.

Quanto le è mancato il palcoscenico dopo i mesi di stop, e quanto è importante tornare a esibirsi, in condizioni di sicurezza?

"Mi è mancato tanto, come mi è mancata la mia famiglia da palco. È stato comunque un periodo in cui mi sono dedicato alla mia famiglia di sangue. Con la ripresa dei concerti, poi, le energie liberate sono state notevoli. Ho concluso di recente una serata, fisicamente sfinito. Per quanto riguarda la sicurezza, è un aspetto senz’altro importante. Ma le prime misure per proteggerci dovrebbero partire da noi stessi, dagli insegnamenti sulle più semplici regole sociali di comportamento che ci sono stati tramandati dai nostri nonni. Un’educazione antica che è sempre contemporanea".

Dopo il lockdown, il potere aggregativo della musica è rimasto intatto?

"Certamente. L’aggregazione può essere fisica e di contatto, ma anche di animi e di intenti. In questo senso, la musica permette di unificare le persone".

Il videoclip del suo singolo ‘Paradise’ è stato in girato in Sicilia. Quanto le sue radici hanno inciso nel suo lavoro?

"Io sono nato a Catania, poi i miei genitori mi hanno portato in Emilia Romagna. E già da piccolissimo avevo l’impressione di appartenere a un territorio che sentivo mio. Così, quando sono rientrato a Catania all’età di dodici anni, e lì ci sono rimasto fino ai venti, ho ritrovato le mie radici e mi sono ricongiunto coi miei amici d’infanzia. Le radici sono forti quando sei siciliano, è uno di quei casi in cui non puoi dire che ci fai ma che ci sei".

Lei ha completato la realizzazione del suo album nello scorso mese di febbraio. Cosa ha significato tenerlo chiuso in un cassetto?

"È stata una sofferenza. Così come ho faticato a stare fermo per circa cinque, sei mesi, fino all’uscita di ‘Paradise’, che è un brano suonato in diverse parti del mondo anche se attualmente non è tanto presente in radio".

Che cosa riserverà al pubblico della città estense, nell’esibizione di settembre?

"Mi fa molto piacere tornare a Ferrara, una città con un bellissimo centro storico, che ho visitato in più occasioni con la mia famiglia. E sono contento di portare la nostra musica, con la mia famiglia da palco, e di donarci al massimo".

Il progetto legato al singolo ‘Il nostro tempo’, al quale ha partecipato, veicola un messaggio che è declinato al plurale. Quanto è importante che anche la musica promuova un sostegno intergenerazionale?

"Quando disponi di un canale come la musica, ti accorgi che essa, oltre a dar vita a raccolte fondi per cause sociali, può servire a sensibilizzare le persone. A suscitare domande su cosa succede intorno a noi, a capire di cosa prenderci cura, più in generale a indirizzare una società verso un benessere comune".