Ferrara, medici di base: emergenza nei paesi. “Zone in forte sofferenza”

Casaroli, segretario provinciale Fimmg: "Ormai siamo sempre meno Ci batteremo allo spasimo per difendere e valorizzare questo ruolo"

Casaroli, segretario provinciale Fimmg

Casaroli, segretario provinciale Fimmg

Ferrara, 25 marzo 2023 – Il medico condotto, quasi uno di famiglia. Che bussa alla porta, suona il campanello magari anche a tarda notte per visitare i pazienti. Qualcuno nelle case ancora si presenta, medici vecchio stampo che il giuramento di Ippocrate prendono alla lettera. Ma a preoccupare ormai da anni sono i numeri, un esercito che si assottiglia. La contropartita è l’alto numero di pazienti, spesso anziani che si affollano negli ambulatori. Fra pensionamenti – tanti – e dimissioni – un po’ meno – la sanità territoriale vive un periodo di grande sofferenza. Cerca di mettere una pezza il decreto milleproroghe che consente ai dottori di restare in servizio fino all’età di 72 anni. E’ stato convertito in legge più di un mese fa, ma i risultati ancora non si vedono. Claudio Casaroli, una vita al servizio dei pazienti, è il segretario provinciale della Fimmg (federazione dei medici di base). Tempo fa l’associazione lanciò una singolare protesta per accendere le luci sulle condizioni di lavoro dei medici, vennero fatte le visite a lume di candela.

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Come sta andando con il milleproroghe?

"E’ già legge, il decreto attuativo c’è. Ma è necessario che venga predisposto l’iter per consentire a chi va in pensione e vuole restare appunto di continuare a lavorare. Va strutturato questo percorso, e va fatto in tempi rapidi"

Come siamo messi con i medici, siete davvero così pochi?

"Ci sono zone in grande sofferenza. Mi riferisco ai comuni di Codigoro, Comacchio, Goro, Argenta, Mesola. Ci sono zone scoperte soprattutto nel quadrante ad est della provincia. Dobbiamo dire che i medici preferiscono venire in città, non vanno a coprire le zone più carenti della provincia. Servirebbe maggiore organizzazione"

Le proroghe?

"Qualcuno di noi le ha già sperimentate. Mi riferisco alle situazioni che si sono create con l’emergenza Covid e quindi con il decreto emergenza Ucraina. Qualcuno è rimasto, è stata colta questa possibilità"

Adesso?

"Non è più possibile. L’ultimo decreto, quello appunto legato alla guerra tra Russia e Ucraina, è scaduto. La data ultima era il 31 dicembre del 2022"

Secondo lei una proroga, la possibilità di lavorare serve?

"Io consiglio caldamente di concedere a noi medici di lavorare fino a 72 anni"

Quanto andrà avanti questa emergenza, la mancanza di camici?

"Dicono fino al 2026, poi si presuppone che la carenza di medici dovrebbe finire"

Come mai?

"Dovrebbero entrare a lavorare i corsisti che hanno fatto i tirocini di medicina generale, in realtà i nuovi medici dovrebbero lavorare anche durante i tre anni di corso. Potrebbero farlo"

Siete il primo volto che il cittadino vede quando si rapporta con la sanità

"Il medico di base è una figura fondamentale, ha la fiducia del cittadino. Ma le intenzioni della Regione non sono a mio modo di vedere quelle di valorizzare questa figura, non investe. Il governo invece ne riconosce appieno l’importanza. Noi ci batteremo allo spasimo per salvaguardare il valore del medico di famiglia".