Migranti Ferrara, stop all’accordo Asp - Prefettura

L’amministrazione Fabbri non rinnova la convenzione sugli alloggi

Migranti (LaPresse)

Migranti (LaPresse)

Ferrara 14 settembre 2019 - «Ferrara ha già pagato a caro prezzo l’accoglienza indiscriminata dei richiedenti asilo imposta dai governi del Pd e questa volta abbiamo detto No. L’Asp di Ferrara non proseguirà nella gestione dei posti per l’accoglienza straordinaria del richiedenti asilo e non rinnoverà con la Prefettura la convenzione che prevedeva questo impegno. Già la situazione è gravissima e il quartiere Gad lo dimostra in modo chiaro. I ferraresi non devono più essere costretti a farsi carico delle politiche sbagliate e assurde che i governi di centrosinistra hanno messo in atto negli ultimi anni».

Così il vicesindaco e assessore alla Sicurezza, Nicola Lodi, e l’assessore alle Politiche sociali, Cristina Coletti, annunciano la decisione dell’amministrazione del sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, di non riattivare la convenzione tra Asp e la Prefettura per la gestione degli alloggi da assegnare ai richiedenti asilo, inviati dal Ministero sul territorio al di fuori delle quote previste dai progetti Sprar. 

La convenzione, sottoscritta nel corso del 2015, prevedeva l’impegno di Asp nella ricerca e nell’individuazione di spazi privati da destinare all’accoglienza straordinaria e nella conseguente gestione dei rapporti con i locatari. Era stata rinnovata annualmente fino al 2018 e per il 2019 in regime di proroga, per consentire alla Prefettura il passaggio graduale ad una gestione diretta, sia della fase degli appalti e delle manifestazione di interesse dei privati disponibili, che delle relazioni con i soggetti assegnatari. Ora, anche fronte dell’avvio dell’avviso esplorativo emanato dalla Prefettura per il periodo 2019 2020, l’amministrazione ha confermato la propria intenzione a non proseguire nell’impegno. 

«Abbiamo scelto di non riattivare la convenzione e di non procedere con ulteriori proroghe - spiega ancora Lodi -. Non si tratta ovviamente della mancanza di una volontà di collaborare con l’emanazione territoriale del Ministero, ma le conseguenze pagate dalla nostra città per le scelte scellerate fatte in passato sono sotto gli occhi di tutti». Per il vicesindaco «il quartiere Gad è in questo senso una delle più pesanti eredità del Pd e lavorare per la sicurezza vuol dire anche questo: scegliere di dire No alla proposta di un accordo che, a fine settembre, non verrà rinnovato».