FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Migranti e proteste, la questura: "Permessi, raccolte seimila pratiche. In un anno tempi quasi dimezzati"

I dati dell’Ufficio immigrazione all’indomani della protesta sulle lungaggini per il rilascio dei documenti "Sportelli potenziati, in una settimana consegnate 1.500 ‘carte’. I ritardi? Fascicoli carenti o non conformi" .

La protesta di sabato

La protesta di sabato

Ufficio immigrazione potenziato, tempi medi per le pratiche quasi dimezzati e boom di appuntamenti per il ritiro dei permessi di soggiorno. Sono alcune delle ‘armi’ che, negli ultimi dodici mesi, la questura ha messo in campo per rendere sempre più rapide e snelle le procedure per l’ottenimento di documenti da parte dei migranti. A poche ore dalla manifestazione davanti alla questura da parte di un centinaio di stranieri e non che protestavano contro le lungaggini burocratiche, i numeri dell’ufficio immigrazione vengono in aiuto per chiarire alcuni aspetti della delicata questione.

Il primo punto fermo riguarda il numero di permessi e carte di soggiorno i cui atti risultano acquisiti nei primi sei mesi del 2025: parliamo di 6.683 pratiche relative a primi rilasci e rinnovi. Poi le tempistiche. Attualmente, fanno sapere da palazzo Camerini, il tempo medio tra la presentazione dell’istanza tramite kit postale e l’appuntamento allo sportello per l’acquisizione della pratica e il fotosegnalamento è di 95 giorni. Cioè in "netto miglioramento" rispetto all’anno passato, quando i giorni necessari erano circa 270. Parallelamente all’aumento dei titoli rilasciati, è anche cresciuto il numero degli appuntamenti fissati per il ritiro dei permessi di soggiorno. E anche qui si parla di numeri importanti. Per farsi un’idea, basti pensare che nella settimana appena trascorsa sono stati consegnati oltre 1.500 permessi di soggiorno. E le criticità segnalate dai manifestanti? In alcuni casi ci sono, e nessuno lo nega. Ma, spiegano dall’ufficio immigrazione, sarebbero legate principalmente al fatto che un numero rilevante di kit postali e di domande in generale arriva "carente di uno o più elementi indispensabili" oppure con "documentazione non conforme a quella richiesta dalla normativa" (il tutto nonostante il sito web dell’ufficio immigrazione sia "costantemente implementato" con le indicazioni di modalità di presentazione delle istanze e documenti necessari). Intoppi che impongono una sospensione dell’iter fino all’integrazione della documentazione, con un "aggravio di lavoro" e spesso "la necessità di calendarizzare ulteriori appuntamenti". Fatti che implicano inevitabili ricadute sui tempi di definizione e di rilascio del permesso richiesto.

Per quanto riguarda infine il settore della protezione internazionale, da inizio anno risultano trattate oltre settecento istanze, con tempistiche "il più possibile contenute in considerazione dell’aumento delle situazioni di vulnerabilità, evidenze Dublino e migranti da Paesi sicuri".

f. m.