Morte cerebrale per il ragazzino che si era tuffato dal laghetto a Portomaggiore

La tragedia domenica all'agriturismo 'Ai due laghi'. Per il 13enne residente a Cento non c'è nulla da fare

Sanitari sul luogo della tragedia

Sanitari sul luogo della tragedia

Ferrara, 8 luglio 2019 - Ha lottato tra la vita e la morte, ma in serata le condizioni disperate del tredicenne rimasto ferito in un laghetto dell’agriturismo «Ai due laghi» di Gambulaga domenica scorsa, sono peggiorate ulteriormente, tanto da indurre il personale dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna ad avviare attorno alle 17 di ieri la procedura di sei ore di accertamento della morte cerebrale.

Nessuna speranza quindi, per il giovanissimo che abita a Cento e la cui famiglia è originaria della Costa d’Avorio. Il ragazzo si era tuffato dal pontile in un tratto poco profondo ed era rimasto in acqua privo di sensi. Riportato a riva dagli amici, dopo un’ora di massaggio cardiaco, il cuore aveva ripreso a battere, ma evidentemente la situazione restava gravissima.

Trasportato in condizioni gravissime all'ospedale Sant'Orsola di Bologna. La tragedia è avvenuta alla famiglia e ad alcuni amici. Non si è ancora capito cosa sia successo dopo quel tragico tuffo. Forse era rimasto impigliato in una pianta acquatica o ha battuto la testa. Sull'episodio sono in corso accertamenti da parte dei carabinieri e della Procura di Ferrara.