Ferrara, movida a numero chiuso. Accessi per mille

Effettuato il sopralluogo per il progetto dei varchi che scatterà da domani. Lodi: "In piazza Verdi garantiti 120 posti a sedere"

La movida di via Carlo Mayr a Ferrara (Bp)

La movida di via Carlo Mayr a Ferrara (Bp)

Ferrara, 2 giugno 2020 - L’operazione Movida sicura’ sembra essere arrivata a un punto di definizione. La presentazione ufficiale del progetto avverrà domani in occasione della riunione del comitato per la sicurezza in Prefettura, ma ieri il vicesindaco Nicola Lodi ha effettuato un sopralluogo assieme al Questore, ai vigili del fuoco e ad alcuni tecnici del Comune per mettere a punto gli ultimi aspetti.

"A seguito del sopralluogo – spiega l’assessore alla Sicurezza – siamo arrivati finalmente alla definizione di un numero preciso di persone che potrà frequentare le zone della movida intese come via Carlo Mayr e piazza Verdi. Muovendoci nel solco di quelle che sono state le linee guida dettate dal ministero, siamo giunti alla conclusione che il numero ideale di persone che potranno frequentare le zone di movida corrisponde a mille. Seicento persone in piedi e quattrocento sedute".

Lodi tiene a specificare che si tratta di un calcolo operato tenendo conto dei "passi carrai, dei parcheggi, delle distese dei ristoranti".

L’accesso alle zone della movida tramite varchi, argomento molto caldo e al centro di non pochi scontri a vario livello, "sarà regolamentato da un servizio di vigilanza che verrà affiancato dalle forze dell’ordine, coadiuvate dalla polizia locale. Misure di sicurezza che saranno valide nei giorni clou: mercoledì, venerdì e sabato".

Da questo punto di vista Lodi tiene a precisare che si tratta "di una misura pensata per garantire il più possibile la sicurezza, anche al netto del distanziamento sociale. Quindi, la vigilanza avrà il compito non solo di contare e vigilare su chi entra e chi esce, bensì valutare il comportamento di chi vuole entrare. Se una persona si presenta ubriaca non verrà fatta entrare". Su questo il numero due della Giunta Fabbri rimarca che, al netto del Covid, "si tratta di una modalità ben precisa che serve ad inibire l’accesso a individui che potrebbero creare problemi a discapito di chi desidera passare una serata di movida in maniera consapevole".

D’altronde il progetto di Lodi è a lungo termine. "Anche quando l’emergenza pandemica sarà rientrata – spiega – la nostra idea è quella di mantenere questo progetto di ‘Movida sicura’ perché credo sia l’unico modo per garantire ai giovani una modalità di divertimento consapevole e per limitare episodi poco piacevoli".  

Gli ingressi al ‘movida headquarter’, saranno tre: all’angolo tra via San Romano e via Carlo Mayr, in via Spronello e all’angolo tra via Carlo Mayr e via Camaleonte. "Le zone saranno pedonalizzate e verranno installati i varchi per inibire l’accesso alle automobili". Ma, la grande protagonista, sarà la nuova piazza Verdi che "sarà abbellita da piante e aiuole".

Oltre al fatto che "gli esercenti stanno ordinando i tavoli e le sedute per renderla una distesa a cielo aperto ma regolamentata. Infatti – illustra il vicesindaco – la piazza potrà ospitare ben cinquanta tavolini per un totale di circa 120 persone sedute".

E sulla prenotazione? "Ci tengo a precisare – riprende il vicesindaco – che non sarà obbligatoria ma fortemente consigliata".

Per coordinare le operazioni che regolamenteranno gli accessi "verrà istituito un punto di raccordo che servirà da regia e che aiuterà le persone impiegate a garantire la sicurezza a lavorare in maniera agevole".

La zona di via Carlo Mayr e piazza Verdi fu al centro di non poche rimostranze da parte di alcuni comitati di cittadini. Per questo, chiosa il numero due di Fabbri , "abbiamo cercato di far coesistere i tanti interessi che insistono in queste zone. I locali hanno deciso di chiudere verso l’una in modo da svuotare completamente la zona già dalle due. Questo per garantire agli studenti e agli avventori della movida ferrarese una buona dose di divertimento e ai residenti il loro legittimo diritto a riposarsi".