Incidente Ferrara, chi è la donna morta nello schianto di via Bologna

Nadia Trebbi era originaria di Bologna ma viveva a Sesto Fiorentino. Feriti ma non in pericolo di vita il marito della donna e il conducente dell’altra auto, un 47enne

Incidente di via Bologna, nel riquadro Nadia Trebbi

Incidente di via Bologna, nel riquadro Nadia Trebbi

Ferrara, 9 settembre 2018 - Una tragedia sulla strada delle vacanze. Uno schianto che ha spezzato una famiglia all’alba di un sabato di settembre. A perdere la vita nell’incidente avvenuto in via Bologna, all’altezza di Montalbano, è stata Nadia Trebbi, 66enne pensionata, originaria di Bologna ma residente a Sesto Fiorentino. Il cuore della donna ha cessato di battere subito dopo l’impatto, di fianco al marito, seduto al posto di guida. Sono le 4.30 di ieri. La Porrettana è deserta.

I coniugi stanno percorrendo la Statale a bordo di una Hyundai Atos col bagagliaio pieno di valigie, approfittando del momento di tranquillità sul fronte del traffico. Arrivati alle porte di Montalbano incontrano un’altra vettura, una Alfa Romeo Giulietta condotta da un uomo di 47 anni. La macchina percorre la Porrettana in direzione opposta. Per cause ancora in corso di accertamento, i due veicoli si scontrano all’altezza dell’incrocio con via Sgarbata. L’impatto è violento e fa carambolare una delle due vetture contro la recinzione di un terreno agricolo a bordo strada. La Atos sulla quale viaggiano i coniugi toscani viene ridotta a un ammasso di lamiere. Una trappola mortale per Nadia, che muore sul colpo.

L'allarme scatta immediatamente. Sul posto arrivano i sanitari del 118, i vigili del fuoco e i carabinieri del Radiomobile, seguiti dai colleghi di Villanova di Denore. I feriti vengono stabilizzati sul posto e trasportati all’ospedale Sant’Anna. Hanno diverse ferite ma, a quanto si apprende, non sono in pericolo di vita. Nulla da fare invece per Nadia Trebbi, rimasta imprigionata tra i resti della monovolume. Il personale medico non può fare altro che constatarne il decesso. I carabinieri decidono di chiudere la strada per permettere di completare le operazioni di soccorso e i rilievi sull’accaduto. È già mattina quando la strada viene riaperta, lasciandosi alle spalle l’ennesima tragedia di un’estate di sangue.