NANDO MAGNANI
Cronaca

"No ai camion in via del Catino. La strada è in pessime condizioni"

Argenta, il sindaco costretto a bloccare il passaggio dei tir. "La soluzione? Istituire un senso unico" .

Argenta, il sindaco costretto a bloccare il passaggio dei tir. "La soluzione? Istituire un senso unico" .

Argenta, il sindaco costretto a bloccare il passaggio dei tir. "La soluzione? Istituire un senso unico" .

Divieto di transito per i mezzi pesanti imposto in via del Catino ad Argenta, nel tratto compreso tra Via Cardinala e sino al confine col bolognese; ed anche in via Argentana, che va da Via Imperiale sino alla strada Lungo Reno, nella frazione di Traghetto. Il sindaco Andrea Baldini con una ordinanza ha disposto per entrambe lo stop al traffico dii autocarri con peso superiore e 3,50 tonnellate. Dal provvedimento sono esclusi i residenti, le operazioni di carico e scarico merci, i veicoli di soccorso. Si tratta di vie piene di buche ed avallamenti, banchine laterali ed asfalto sconnessi. Uno stato delle cose insomma che bollarlo con l’aggettivo "pessimo" è un eufemismo. Ma a tenere maggiormente banco è Via del Catino, che costeggia l’argine del fiume Reno e che conduce a Marmorta. E è questo il percorso più ammalorato, dissestato, soprattutto nella carreggiata di sinistra, venendo da Argenta, che rimane anch’esso sotto il comune di Molinella, cui è stato chiesto, come spiega in sintesi il primo cittadino di Argenta: "l’istituzione di un senso unico, perché senza un intervento radicale, prioritario, non crediamo in un miglioramento, in una situazione accettabile. La proposta non è stata condivisa. Molinella ha invece accolto quella di interdire il passaggio ai mezzi pesanti, in modo che l’aggravarsi della situazione possa essere rallentato". Si è messo mano a qualche intervento tampone, "ma con queste piogge costanti-continua Baldini-sono lavori che lasciano il tempo che trovano. Ma non se ne può fare a meno, vista la precaria condizione viaria intorno a Campotto". Un paese ancora alle prese coi disastri causati dalle alluvioni. E di conseguenza con una rete di collegamenti che ne sconta le conseguenze: dalla Sp48 alla Via Bastia Levante, dagli accessi nell’oasi alle lungaggini legate alla ricostruzione del ponte sul fiume Idice. E chi più ne ha più ne metta. Nel contempo gli abitanti e gli automobilisti si lamentano, e si leccano le ferite. Così come molte attività, agricole, di ristorazione, turistiche e lo stesso museo delle Valli. Dove il fango e l’acqua hanno cancellato ogni cosa.

Nando Magnani