"No allo sfruttamento dei lavoratori agricoli"

Alla vigilia della stagione della raccolta della frutta, il mondo agricolo si interroga sulla piaga dello sfruttamento dei lavoratori. Ad alzare l’asticella dell’attenzione è, in particolar modo, la Flai Cgil. Secondo Dario Alba, al netto di una produzione che si preannuncia positiva, è doveroso non nascondere la testa sotto la sabbia davanti a problemi cronici. "Siamo molto preoccupati – incalza il sindacalista – poiché la fragilità del settore si presta ad infiltrazioni di soggetti pronti a sfruttare i lavoratori agricoli della nostra provincia". Detto ciò, uno dei rimedi è il cosiddetto ‘sindacato di strada’. Ma non è tutto. Anzi, l’affondo più pesante arriva infatti nei confronti di "alcuni rappresentanti del settore" che giusto ieri, attraverso le pagine del Carlino, hanno sottolineato la difficoltà a reperire manodopera. "Se pur in parte comprendiamo la problematica – asserisce il sindacalista – tali dichiarazioni ci stupiscono, in quanto gli stessi referenti negli incontri tra le mura aziendali ci chiedono di abbassare le garanzie occupazionali ai loro dipendenti". Poi, c’è il tema della scelta di alcuni lavoratori stranieri di approdare in Germania, ‘snobbando’ le campagne del nostro Paese. Alba afferma che "durante il rinnovo dei contratti ci viene spesso richiesto di abbassare le paghe e rendere ulteriormente flessibile il lavoro agricolo, mentre la Germania aumenta gli stipendi garantendo ulteriori diritti. Serve – chiosa Alba – rispettare gli orari per evitare colpi di calore. Urge una regia pubblica".

Matteo Langone