"Noi inquinatori? Basta ideologia. I primi a tutelare l’ambiente". Dal vertice duro monito alla Ue

Le rivendicazioni all’assemblea di Cia: "Siamo già green"

"Noi inquinatori? Basta ideologia. I primi a tutelare l’ambiente". Dal vertice duro monito alla Ue

"Noi inquinatori? Basta ideologia. I primi a tutelare l’ambiente". Dal vertice duro monito alla Ue

Di Europa, green deal, sistema dei contributi si è parlato nel corso della tavola rotonda dedicata alle proposte per una pac più giusta. "L’Unione Europea ci chiede un forte impegno ambientale ma l’agricoltura italiana è già green e sostenibile", le parole di Stefano Calderoni (presidente di Cia Ferrara).

"L’agricoltura torna protagonista. Verso una Pac più giusta", il titolo dell’assemblea provinciale di Cia-Agricoltori Italiani Ferrara. Il vertice si è tenuto, nei giorni scorsi, nella Camera di Commercio. L’associazione chiede da tempo una revisione dei criteri di assegnazione dei contributi, partendo da un presupposto chiaro. "L’agricoltura europea e italiana sono già sostenibili – ha ribadito Calderoni –. L’Europa è l’unico paese che ha visto diminuire le emissioni agricole del 18,5% dal 1990 a oggi, e dobbiamo abbandonare l’idea, ancora diffusa, che gli agricoltori siano dei pericolosi inquinatori". Per Cia le norme ambientali della Pac – che con il progetto ’From farm to fork’ chiede una diminuzione del 50% degli agrofarmaci, del 25% dei concimi e di un investimento a biologico del 25% – porteranno a uno squilibrio tra le diverse agricolture del mondo e un calo di produttività e di reddito per gli agricoltori. "Tre studi affermano che il Green Deal – continua Calderoni – da tempo nel mirino della nostra associazione e anche dei movimenti di agricoltori che agitano Italia ed Europa, avrà un forte impatto sull’agricoltura europea in termini di produttività, importazioni e aumento dei costi dei prodotti agroalimentari per il consumatore. In sostanza verrebbe delocalizzato l’impatto ambientale dove ci sono regole produttive più deboli e dove si usano agrofarmaci vietati da tempo in Europa, ma da quei paesi saremo costretti a importare a causa del calo di produttività. In questo modo ci ritroveremo esposti ai rischi per la presenza di residui chimici negli alimenti importati. Da qui – continua – l’esigenza di una transizione che non sia solo ecologica, ma anche sociale ed economica e di una revisione dei trattati commerciali dell’Unione Europea che preveda la reciprocità degli impegni ambientali". Alla tavola rotonda hanno partecipato Paolo De Castro, deputato del Parlamento Europeo in collegamento da Bruxelles; Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura della Regione; Stefano Francia, presidente di Cia-Agricoltori Italiani Emilia – Romagna; Angelo Frascarelli, professore del Dipartimento Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università di Perugia; Sandro Battini di Kverneland Group Italia, Gabriele Gasbarrini di RV Venturoli e il giornalista Roberto Bartolini che ha moderato l’evento. De Castro ha fatto un aggiornamento sulla revisione della Pac: "I regolamenti ambientali verranno ridiscussi proprio lunedì. Abbiamo chiesto di rivedere la norma che prevede di lasciare il 4% di superficie a riposo a scopi ambientali". Mammi ha preso la parola: "La Regione ha un confronto continuo con le associazioni agricole. Serve un piano nazionale per salvaguardare il nostro patrimonio ortofrutticolo, riconoscendo i danni agli agricoltori per gli eventi climatici". Il presidente regionale Cia, Stefano Francia ha ribadito: "Stiamo lavorando per chiedere la revisione della Pac, ma voglio sottolineare l’importanza delle tecnologie innovative dell’Agricoltura 4.0. Per essere più rispettosi dell’ambiente dobbiamo continuare ad avere un rapporto proficuo con i costruttori di macchine agricole. Un altro aspetto è quello della ricerca genetica, la chiave di volta che ci porterà a usare ancora meno agrofarmaci e ad affrontare meglio i cambiamenti climatici, dalla siccità all’eccesso di pioggia. Questi sono due focus per andare oltre una Pac solo ‘politica’ che tiene conto delle esigenze reali del settore agricolo e di dati scientifici che analizzano gli impatti ambientali".