Offese al presidente Arriva la condanna

Chiusa definitivamente la causa attivata per gli attacchi a Mazzini

"Arsenio Lupin, ladro. losco.." sono solo alcuni degli epiteti con cui Ugo Soriani aveva definito il presidente dell’Avis provinciale Sergio Mazzini. Offese, che secondo quanto ricostruito nel corso dei processi seguiti alla denuncia per diffamazione presentata dallo stesso Mazzini, erano state fatte nei confronti della vittima con una mail inviata all’indirizzo di posta dell’Avis, ma anche con volantini inseriti nelle buchette della posta di alcuni cittadini nelle frazioni di Ravalle e Casaglia. Ma non solo offese, anche accuse di essere il responsabile del connubio tra politica e volontariato. Operazione che aveva come obiettivo, secondo i giudici, la destituzione di Mazzini da presidente dell’associazione. Tutto non dimostrato e ritenuto in più gradi di giudizio assolutamente falso. E da punire quindi. "Si riscontra – scrivono i giudici di Cassazione nel mettere la parola fine alla vicenda giudiziaria – l’offesa all’onore e alla reputazione del Mazzini, e il fraseggio non manca di gratuità offensiva. Il comportamento assunto nei confronti del Mazzini supera il legittimo diritto di critica, in quanto non suffragato da fatti obiettivamente riscontrabili e non controbilanciati dal requisito della verità". Proprio per questo, i giudici della quinta sezione penale della Corte di Cassazione hanno confermato la condanna di Soriani a quattrocento euro di multa, come disposto nei gradi precedenti di giudizio, aggiungendo il pagamento delle spese processuali sostenute davanti alla Suprema Corte.

cri.ru.