Operai giù dal cestello, c’è l’inchiesta "Morte cerebrale per il più giovane"

Infortunio a Jolanda di Savoia: al Maggiore avviato il periodo di accertamento sul ventenne. Gravissimo il 50enne

Operai giù dal cestello, c’è l’inchiesta  "Morte cerebrale per il  più giovane"

Operai giù dal cestello, c’è l’inchiesta "Morte cerebrale per il più giovane"

JOLANDA DI SAVOIA

La procura ha aperto un’inchiesta sull’infortunio sul lavoro accaduto lunedì pomeriggio alla discarica Crispa di Jolanda di Savoia. Per quanto riguarda le condizioni di salute dei tre operai di un’impresa mesolana che ne sono rimasti vittima, cadendo dal cestello elevatore mentre svolgevano un intervento sul tetto di un capannone, ieri all’ospedale Maggiore di Bologna è stata dichiarata la morte cerebrale del più giovane di loro, il ventenne. Ed è stato avviato, purtroppo, il periodo di accertamento precedente alla certificazione ufficiale del decesso. Resta appesa a un filo la vita del cinquantenne. Meno gravi le condizioni del padre del ventenne, che ha 48 anni ed ricoverato all’ospedale di Cona. Tutti e tre erano caduti da un’altezza di dieci metri. Secondo le prime ricostruzioni il cestello, in cima al quale i tre operai stavano lavorando, si sarebbe improvvisamente rovesciato, facendoli precipitare al suolo. L’inchiesta aperta punterà a fare piena chiarezza sulle cause del gravissimo incidente sul lavoro, in particolare a capire che cosa ha provocato il rovesciamento del cestello. Sul luogo sono intervenuti i vigili del fuoco, i sanitari del 118 con due elisoccorso, due ambulanze e l’automedica e i carabinieri della Stazioni di Jolanda di Savoia e Ambrogio, assieme agli operatori del Servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Ausl di Ferrara. Questi ultimi, assieme agli uomini dell’Arma, hanno effettuato i rilievi necessari alla ricostruzione dell’infortunio. Tanta è stata l’apprensione per le sorti dei tre operai, e ieri in serata è giunta la notizia della morte celebrale del ventenne.

Riguardo l’accaduto sono intervenute anche le segreterie provinciali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil: "Si susseguono senza sosta gli infortuni gravi nel nostro territorio, senza che questa drammatica condizione di insicurezza sino ad ora abbia prodotto una seria riflessione sul da farsi in tema di prevenzione – affermano in una nota, nella quale esprimono vicinanza ai lavoratori e ai loro famigliari. E, inoltre, attendono di essere invitati dai soggetti pubblici preposti a garantire la salute e la sicurezza "per esaminare i fatti e le responsabilità che hanno determinato questo ennesimo episodio che doveva e poteva essere evitato". Infine, rilanciano sulla necessità di aprire "un tavolo permanente provinciale per la tutela della salute e della sicurezza, e piani mirati di prevenzione per settori più vulnerabili. Non solo lo prevede il Patto per il lavoro e per il clima, lo richiede il buonsenso e la responsabilità sociale delle imprese e delle istituzioni".

Valerio Franzoni