Pd sull’orlo della crisi di nervi, tensioni sulle candidature

Dopo lo ‘schiaffo’ di Calvano alla linea della Baraldi, la segretaria comunale ha pensato alle dimissioni

Il segretario provinciale del Pd Luigi Vitellio con la segretaria comunale Ilaria Baraldi

Il segretario provinciale del Pd Luigi Vitellio con la segretaria comunale Ilaria Baraldi

Ferrara, 21 gennaio 2019 - Al posto del lupo, l’immagine di una leonessa pubblicata su Facebook. La capra è l’ipotetico candidato sindaco, il cesto di cavoli sono gli elettori. Il fiume è quello già tempestoso della campagna elettorale. Al Partito Democratico, oggi, servirebbe Acuino di York, ideatore nel IX secolo del famoso gioco di logica (come attraversare il fiume salvando capra, cavoli e lupo) che, attualizzato, suonerebbe così: chi candidare alle amministrative, salvando capra (non nel senso ‘sgarbiano’ del termine), cavoli, e persino la leonessa? Il rebus attanaglia da giorni i dem. Da quando il segretario regionale Paolo Calvano, sparigliando la strategia della segretaria comunale Ilaria Baraldi, ha messo in discussione l’opzione esclusiva di un’apertura ai civici, sostenendo che un ritrovato protagonismo del Pd potesse significare anche una candidatura espressione del partito.

Scossa e choccata, la ‘leonessa’ Baraldi – l’immagine felina troneggia appunto sul suo profilo – si è chiusa dapprima in una meditazione zen, quindi sabato, nel corso di una riunione, ha minacciato le dimissioni. Ieri infine, dopo una trattativa più estenuante di quella della firma del trattato di Versailles, ha consentito la diffusione di una nota, sottoscritta dal segretario provinciale Luigi Vitellio e dal capogruppo Tommaso Cristofori, in cui si «ribadisce la linea approvata in assemblea comunale, ovvero di proseguire il confronto con liste civiche alternative alla destra, con l’obiettivo di costruire un campo largo attorno a un candidato e a un progetto condiviso, che tenga conto anche di un protagonismo del Partito Democratico». Significativo il fatto che una delle due firme sia proprio quella del capogruppo (Cristofori) e non della stessa Baraldi. Perchè già inserire nel testo l’espressione «tenere conto di un protagonismo del Pd» ha fatto rischiare l’azzannamento. In ogni caso, è la prova del caos che regna all’interno dei dem, letteralmente incartati tra il cosiddetto «campo largo» e tempi invece sempre più stretti. E i potenziali candidati, pardon ‘protagonisti’ interni? In ballo l’assessore Aldo Modonesi, fermo peraltro nella sua posizione attendista, e Marcella Zappaterra, che a detta di molti proverebbe a giocare, quando proprio la ‘leonessa’ si ritrovasse impaurita dai bufali, la carta della salvatrice della patria. Accollandosi il rischio, a questo punto sempre più forte, di una sconfitta elettorale, ma garantendosi la candidatura senza se e senza ma (e soprattutto senza civici tra i piedi) alle Regionali di autunno. A questo punto, però, pochi giorni ancora per risolvere il rebus. Pensando ad Acuino di York.

Stefano Lolli